domenica 15 dicembre 2013

Argo (Argo, 2012) di Ben Affleck

Ben Affleck ha dimostrato, negli ultimi anni, di avere un buon talento come regista e lo ha fatto sfornando film solidi e convincenti, capaci di coniugare le esigenze di spettacolarità del cinema hollywoodiano con un attento scandaglio psicologico dei personaggi per evidenziarne le fragilità più che le doti. Questo Argo, fresco di Oscar al miglior film, è il suo lavoro più maturo e convincente: dramma storico ispirato ad eventi reali che si muove sulla scia della grande tradizione anni '70 del cinema socialmente impegnato a stelle e a strisce, quello di Lumet e di Pakula. La storia è quella, arcinota, dell'attacco all'ambasciata americana di Teheran da parte della folla inferocita, avvenuto nel novembre del 1979 durante la rivoluzione degli ayatollah. Il popolo iraniano chiedeva conto e rivalsa della protezione offerta dagli USA allo Scià tiranno Pahlavi, fuggito dal suo paese a causa della rivoluzione e rifugiatosi in Occidente. Per oltre un anno circa 400 dipendenti dell'ambasciata furono tenuti in ostaggio dagli iraniani, ma il film si sofferma sulla vicenda di 6 persone (4 uomini e 2 donne) che riuscirono a fuggire di nascosto e trovarono riparo clandestino presso i diplomatici canadesi. La CIA mise in atto un piano ingegnoso, elaborato dall'agente Mendez (Affleck) per liberare i 6 diplomatici: inscenare la realizzazione di un falso film di fantascienza, Argo, far credere che i 6 fossero canadesi membri della crew giunti in Iran per sopralluoghi tecnici sul territorio e farli uscire dal paese mediorientale con l'aiuto di Mendez, mandato laggiù in veste di "produttore". Con l'appoggio di Hollywood, l'aiuto dell'ambasciata canadese ed il coraggio dei diretti interessati, l'impresa riuscì. Ammirevole la direzione asciutta e concreta di Affleck regista, che fa un film "classico", senza fronzoli, poco agiografico ma più che altro interessato ai risvolti umani della vicenda, come il rapporto tra i 6 ostaggi ed il loro liberatore venuto "da lontano". Un film moderno che però guarda all'antico, alla tradizione già citata ed a quei toni autunnali e riflessivi più vicini alla sensibilità europea.

Voto:
voto: 4/5

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