domenica 15 dicembre 2013

Heat - La sfida (Heat, 1995) di Michael Mann

Una banda inafferrabile di rapinatori, guidata dal cinico McCauley, specialista del crimine, compie colpi di altissimo livello senza mai lasciare una traccia o un testimone che sappia riconoscerli. A causa di una rapina finita nel sangue McCauley e i suoi finiscono nel mirino di Vincent Hanna, implacabile sbirro che vive per il lavoro e che non molla mai la sua pista. La lunga caccia diventa presto ossessione, una sfida all'ultimo sangue tra due professionisti fanatici del loro mestiere, forse nemmeno troppo diversi tra loro se non avessero scelto attività antitetiche. Tra caduti sul campo, sparatorie epocali, inseguimenti mozzafiato e drammi familiari, la sfida tra i due uomini infiamma le strade violente della "città degli angeli". Sulla scia dei grandi polizieschi americani targati Siegel e Friedkin, il talentuoso Michael Mann confeziona un film sfavillante, di classica misura, di sontuosa impaginazione e di grande tensione drammatica. La forza, più che nel ritmo, sta nel "manico" (una sceneggiatura di ferro) e nel "collettivo" (un cast straordinario che si compiace del notevole approfondimento psicologico che il regista concede a tutti i personaggi, anche quelli di contorno). E se le due star di prima grandezza brillano di luce propria (con un De Niro "dimesso" che sovrasta un Pacino sempre sopra le righe), non si possono non elogiare le performance di Ashley Judd, Val Kilmer e di una giovanissima Natalie Portman. In una filmografia eccellente come quella di Mann, questo film si eleva su tutti gli altri ed è, a mio avviso, il suo capolavoro. Memorabile la scena centrale dell'incontro tra i due protagonisti della "sfida" e la sparatoria nel cuore di Los Angeles.

La frase: "Una volta uno mi ha detto: non fare entrare nella tua vita niente da cui tu non possa sganciarti in venti-trenta secondi se senti puzza di sbirri dietro l'angolo."

Voto:
voto: 4,5/5

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