mercoledì 12 luglio 2017

Quasi famosi (Almost Famous, 2000) di Cameron Crowe

San Diego, 1973: il quindicenne William, grande appassionato di musica, viene incaricato dalla prestigiosa rivista “Rolling Stone” di intervistare un gruppo rock emergente, gli “Stillwater”, aggregandosi alla loro tournèe. Nonostante il parere contrario della madre, il ragazzo si unisce al gruppo ed entra in contatto con il bizzarro, movimentato e creativo ambiente delle rock band, all’insegna di una vita libera e sregolata, dedita all’arte e agli eccessi. Grazie alla collaborazione della bella “groupie” Penny Lane, di cui ben presto il nostro si innamora, William diventa parte integrante della band, perdendo così il prerequisito dell’obiettività, essenziale per poter scrivere una biografia sincera. Durante la sua esperienza formativa il giovane avrà modo di crescere e di imparare diverse lezioni di vita. Anche amare. Accorato film autobiografico, sospeso tra critica e nostalgia, trasgressione e moralismo, dramma e commedia, diretto con affettuosa dedizione da Cameron Crowe, che da adolescente fu davvero un precoce giornalista musicale che ebbe modo di entrare in contatto, condividendo vicende di vita vissuta, con molte famose band dell’epoca. L’evidente intento è quello di tracciare un vibrante ritratto, in forma di malinconico revival, della musica pop degli anni ’70, quando la grande stagione del rock’n roll si avviava ormai al tramonto della sua epoca d’oro. La competenza, l’esperienza e la passione dell’autore garantiscono un punto di vista attendibile e sottile, per quanto non del tutto esente dal didascalismo e da una certa indulgenza edificante, probabilmente attribuile sia al troppo amore per la materia sia alle rigide regole del conformismo hollywoodiano. Vanno comunque riconosciuti (e lodati) il felice affresco d’epoca, il tocco leggero, la capacità di cogliere l’ingenua meraviglia di un momento musicale irripetibile, la costante ricerca di una prospettiva suggestiva e la ricca colonna sonora, che annovera brani storici dei The Who, The Beach Boys, Led Zeppelin, Elton John, David Bowie e altri ancora. Efficace il cast che annovera Billy Crudup, Patrick Fugit, Frances McDormand, Kate Hudson, Anna Paquin, Philip Seymour Hoffman e Zooey Deschanel. Non molto apprezzato in Italia, il film ebbe un discreto successo in America e 4 candidature agli Oscar (alla sceneggiatura, al montaggio ed alle attrici Kate Hudson e Frances McDormand), vincendo il premio per la sceneggiatura scritta dallo stesso regista. Per la cronaca con il termine “groupie” si intendono le giovani ragazze che, durante gli anni ’60 e ’70, (spesso scappando di casa) accompagnavano ovunque le rockstar di cui erano fans, condividendone i vizi e assecondandone i desideri sessuali. In diversi casi alcune di queste donne diventavano parte integrante della band, una sorta di membro non ufficiale non privo di carisma e peso decisionale.

Voto:
voto: 3/5

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