San
Diego, 1973: il quindicenne William, grande appassionato di musica, viene
incaricato dalla prestigiosa rivista “Rolling
Stone” di intervistare un gruppo rock emergente, gli “Stillwater”, aggregandosi alla loro tournèe. Nonostante il parere contrario della madre, il ragazzo si
unisce al gruppo ed entra in contatto con il bizzarro, movimentato e creativo
ambiente delle rock band, all’insegna
di una vita libera e sregolata, dedita all’arte e agli eccessi. Grazie alla
collaborazione della bella “groupie” Penny
Lane, di cui ben presto il nostro si innamora, William diventa parte integrante
della band, perdendo così il
prerequisito dell’obiettività, essenziale per poter scrivere una biografia
sincera. Durante la sua esperienza formativa il giovane avrà modo di crescere e
di imparare diverse lezioni di vita. Anche amare. Accorato film autobiografico,
sospeso tra critica e nostalgia, trasgressione e moralismo, dramma e commedia,
diretto con affettuosa dedizione da Cameron Crowe, che da adolescente fu davvero
un precoce giornalista musicale che ebbe modo di entrare in contatto, condividendo
vicende di vita vissuta, con molte famose band
dell’epoca. L’evidente intento è quello di tracciare un vibrante ritratto, in
forma di malinconico revival, della
musica pop degli anni ’70, quando la grande stagione del rock’n roll si avviava
ormai al tramonto della sua epoca d’oro. La competenza, l’esperienza e la
passione dell’autore garantiscono un punto di vista attendibile e sottile, per
quanto non del tutto esente dal didascalismo e da una certa indulgenza
edificante, probabilmente attribuile sia al troppo amore per la materia sia
alle rigide regole del conformismo hollywoodiano. Vanno comunque riconosciuti
(e lodati) il felice affresco d’epoca, il tocco leggero, la capacità di
cogliere l’ingenua meraviglia di un momento musicale irripetibile, la costante
ricerca di una prospettiva suggestiva e la ricca colonna sonora, che annovera
brani storici dei The Who, The Beach Boys, Led Zeppelin, Elton John, David
Bowie e altri ancora. Efficace il cast che annovera Billy Crudup, Patrick Fugit,
Frances McDormand, Kate Hudson, Anna Paquin, Philip Seymour Hoffman e Zooey
Deschanel. Non molto apprezzato in Italia, il film ebbe un discreto successo in
America e 4 candidature agli Oscar (alla sceneggiatura, al montaggio ed alle
attrici Kate Hudson e Frances McDormand), vincendo il premio per la
sceneggiatura scritta dallo stesso regista. Per la cronaca con il termine “groupie” si intendono le giovani ragazze
che, durante gli anni ’60 e ’70, (spesso scappando di casa) accompagnavano ovunque
le rockstar di cui erano fans, condividendone
i vizi e assecondandone i desideri sessuali. In diversi casi alcune di queste
donne diventavano parte integrante della band, una sorta di membro non ufficiale
non privo di carisma e peso decisionale.
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