Parafrasi spettacolare (ma non molto fedele) dell'Iliade di Omero in salsa hollywoodiana. La storia è all'incirca quella che conosciamo fin dai tempi della scuola: nel 1200 a.C. il principe troiano Paride, figlio di Re Priamo, rapisce per amore Elena (la donna più bella del mondo antico), moglie infelice di
Menelao, re di Sparta, e la porta con sè a Troia come una regina. Questo rappresenta il casus belli che il potente Agamennone cercava da tempo per riunire sotto di sè tutte le città stato della Grecia e muovere guerra all'inespugnabile Troia. Riuniti (ma non uniti) sotto l'egida della cosmopolita Grecia ci sono Agamennone, Menelao, Ulisse e il guerriero invincibile Achille, che combatte più per la vanagloria personale che per una reale causa. Contro di loro, sotto il Re Priamo, c'è il valoroso Ettore, suo figlio maggiore, ed un popolo antico e fiero che non è stato mai sottomesso da nessuno. I morti saranno tanti, e tutti avranno il giusto tributo e l'onor d'armi, ma, tra tanti eroi, sarà un perfido inganno dell'astuto Ulisse a decidere le sorti della guerra e il destino di Troia. Imponente kolossal peplum targato Warner Bros, liberamente ispirato al poema omerico da cui trae i fatti e i personaggi salienti, omette molte cose, ne inventa alcune e ne modifica altre. Ovviamente i puristi dell'erudizione, gli amanti dell'epica classica o gli studiosi della mitologia farebbero bene a cambiare film, onde evitare pesanti delusioni di adattamento. Al di là di questo e senza pretese di sorta di ambire a modello pedagogico, è un film visivamente grandioso, tecnicamente superbo, a tratti anche godibile e con un paio di sequenze notevoli: il duello fatale tra Achille ed Ettore e la restituzione del corpo violato del principe troiano al vecchio padre supplicante Priamo. Realizzato ad alti costi produttivi e a lunghi tratti alla vecchia maniera, con pochi effetti in CGI, migliaia di comparse, scenografie in esterni ricostruite a Malta e trucchi "artigianali" di ottimo livello, è un film grande ma non un grande film: tanta patina ma poca anima e una sensazione generale di superficiale conoscenza, adesione e trasposizione dello spirito epico del testo omerico. Potrà piacere al pubblico medio, alla ricerca di un "Bignami" poco impegnativo che regali azione, suggestive ambientazioni, muscoli guizzanti, gesta eroiche, clangore di battaglie e giovani corpi atletici nel pieno del loro splendore fisico. Ma trattasi di puro e semplice intrattenimento commerciale che baratta la poesia con il divismo. Cast stellare con Brad Pitt, Eric Bana, Orlando Bloom, Diane Kruger, Brian Cox, Sean Bean, Peter O'Toole e Brendan Gleeson, in cui i più bravi sono i "troiani" Bana e O'Toole. Grande successo al botteghino mondiale e candidatura agli Oscar per i costumi di Bob Ringwood.
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