James
Leeds, giovane insegnante anticonformista che adotta moderne metodologie,
arriva in un istituto per sordomuti e i suoi metodi, che all’iniziano lasciano
perplesso il preside conservatore, raccolgono subito il consenso degli allievi,
abituati a forme tradizionali di insegnamento. Solo Sarah Norman, ragazza
sordomuta addetta alle pulizie della scuola, sembra rifiutare ogni forma di
aiuto o di comunicazione col prossimo, rivelando un carattere deciso e
spigoloso. Attratto fisicamente dalla donna James riesce a conquistare la sua
fiducia e allaccia con lei una relazione appassionata ma difficile a causa dei
problemi psicologici di Sarah, che è tanto vitale quanto riluttante
nell’accettazione dei consigli altrui. Sarà un duro scontro con parecchie
scintille tra la determinazione dell’uomo e la testardaggine della donna.
Dramma sentimentale tratto dall’omonima opera teatrale di Mark Medoff, è una
garbata miscela di sentimentalismo languido, fine sottigliezza psicologica, sontuosità
della confezione tecnica, esuberanza espressiva e ruffianeria melensa. Piacque
molto al pubblico per il suo abile tono consolatorio e per l’audace
passionalità della storia d’amore tra due partner apparentemente molto diversi
che cercano un incontro a metà strada in nome della reciproca attrazione.
Particolarmente sensibile nel trattare il tema degli handicap fisici, sa
toccare il cuore in diverse scene ma poi finisce inevitabilmente per allinearsi
con il politicamente corretto hollywoodiano che tende sempre ad uniformare i
“diversi” ai canoni della “normalità”. L’interpretazione eccellente di Marlee
Matlin, realmente sordomuta anche nella vita, suscitò una pioggia di consensi
unanimi e le valse l’Oscar come miglior attrice protagonista. Molto bravo anche
il suo partner William Hurt con una performance di tangibile delicatezza. Il
film vinse anche l’Orso d’Argento al Festival del Cinema di Berlino. La Matlin
e Hurt ebbero davvero una breve relazione sentimentale dopo le riprese della
pellicola.
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