venerdì 16 giugno 2017

Fahrenheit 451 (Fahrenheit 451, 1966) di François Truffaut

In un futuro imprecisato, sotto il giogo di una dittatura dispotica che impone il dominio del mezzo televisivo come unico strumento di informazione e di propaganda, i libri sono considerati proibiti e vengono bruciati da una speciale squadra di pompieri in cui eccelle l’efficiente Montag. Ma l’uomo entra in crisi quando conosce la bella Clarissa che lo introduce ai piaceri della lettura e gli parla degli “uomini-libro”, un’associazione segreta di persone (ricercate come fuorilegge dal sistema) che hanno imparato a memoria interi capolavori letterari per tramandarne il contenuto integrale alle prossime generazioni. Affascinato da questo mondo che emana la dignità di una cultura antica, Montag decide di passare dalla parte dei ribelli. Atipica incursione di Truffaut nella fantascienza distopica, con questo film prodotto e girato in Inghilterra tratto da un romanzo di Ray Bradbury. Affascinato dalla tematica (lo scontro tra cultura e tecnologia) e tentato dal prender parte ad una grossa produzione straniera ad alto budget, l’autore decise di accettare la sfida (realizzando anche il suo primo film a colori) con l’idea di dar vita a un omaggio a Orwell, al cinema di Alfred Hitchcock di cui è stato sempre grande ammiratore (non a caso l’autore delle splendide musiche del film è il leggendario Bernard Herrmann) e un attacco alla volgare invadenza sociale della televisione rispetto al sottile piacere intellettuale della lettura. Non tutto funziona a dovere in questa pellicola disomogenea e spesso incerta, che rispecchia la scarsa attitudine del maestro della nouvelle vague con un genere che obbedisce a dei canoni precisi e che, evidentemente, non era esattamente nelle sue corde. Lo stesso Truffaut ha sempre dichiarato di odiare il film e di essere rimasto molto deluso dal risultato finale. Ma non tutto è da buttare: l’opera ha un suo fascino allegorico di notevole suggestione e le scene dell’incendio dei libri hanno una potente carica visionaria in cui si vede la mano del grande regista. Inoltre l’omaggio alla letteratura e al potere magico della lettura è appassionato, vigoroso, coinvolgente, incontestabile. Per molti amanti della fantascienza vintage (e colta) Fahrenheit 451 è un cult assoluto e la schiera di ammiratori è costantemente aumentata nel tempo, basti pensare ai diversi omaggi e citazioni che gli vengono tributati da alcuni film di fantascienza contemporanei. Nel cast spiccano l’energico Oskar Werner e la sensuale Julie Christie.

Voto:
voto: 3/5

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