giovedì 15 giugno 2017

Ghost - Fantasma (Ghost, 1990) di Jerry Zucker

Sam Wheat, giovane bancario, è felicemente fidanzato con la dolce Molly Jensen, con cui ha appena iniziato una convivenza. La coppia viene aggredita da un rapinatore all’uscita da un teatro e la reazione del ragazzo produce una colluttazione col malfattore, durante la quale parte un colpo di pistola che uccide Sam all’istante. Molly è disperata ma non può immaginare che il suo amato è adesso un fantasma che resta ancora legato al mondo dei vivi perchè ha ancora molti compiti da svolgere, tra cui quello di proteggere la sua donna. Grazie alla collaborazione di una bizzarra medium di colore, Oda Mae Brown, Sam riuscirà a comunicare con l’incredula Molly e, dalla sua posizione privilegiata, riuscirà a scoprire che dietro la sua morte si nasconde un losco complotto. Celeberrimo fantasy sentimentale di Jerry Zucker che ebbe un clamoroso successo di pubblico diventando, a furor di popolo, il film romantico per eccellenza degli anni ’90. A metà strada tra la fiaba sdolcinata e il thriller paranormale, con tocchi di irresistibile umorismo garantiti dal vulcanico personaggio di Oda Mae (interpretato con scatenato istrionismo da Whoopi Goldberg), è un film leggero e smielato, velatamente moralistico, ma non privo di una sua stralunata originalità che gli ha garantito lo status di cult presso il pubblico giovanile e il gentil sesso. La celebre scena amorosa durante la preparazione del vaso di terracotta è rimasta nell’immaginario collettivo ed è stata parodiata in decine di pellicole. Nel cast segnaliamo l’aitante Patrick Swayze (ormai specialista in pellicole romantiche), la bella Demi Moore, il ciclone Whoopi Goldberg, il viscido Tony Goldwyn e quel gran simpaticone di Vincent Schiavelli, il cui fantasma della metropolitana è uno dei personaggi che restano maggiormente impressi. Snobbato dalla critica, adorato dagli spettatori di mezzo mondo, fu preso in serissima considerazione dall’Academy Awards conquistando due Oscar: a Whoopi Goldberg e alla sceneggiatura di Bruce Joel Rubin. Il vecchio brano “Unchained Melody” (1965) dei Righteous Brothers, incluso nella colonna sonora come sottofondo della sequenza del vaso, tornò ad essere una hit in moltissimi paesi. Favola edificante e svenevole, con un finale che potrebbe fare da spot alla kleenex, ha saputo toccare il cuore di un vasto pubblico, entrando nel costume popolare del suo decennio di appartenenza.

Voto:
voto: 2,5/5

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