giovedì 15 giugno 2017

Risvegli (Awakenings, 1990) di Penny Marshall

Il dottor Malcolm Sayer, neurologo mentalmente aperto alla sperimentazione, decide di utilizzare un nuovo farmaco chiamato “L-Dopa”, utilizzato per il morbo di Parkinson, su un paziente catatonico di nome Leonard Lowe affetto da encefalite letargica, una grave patologia virale che tra il 1917 e il 1923 si era diffusa come pandemia mondiale. I risultati sono prodigiosi, Lowe recupera gradualmente tutte le sue funzioni motorie e cognitive fino a ridiventare una persona normale. Ma il “miracolo” non durerà a lungo, la continua assunzione del farmaco produrrà al paziente una serie di tic nervosi sempre crescenti, che poi si trasformeranno in spasmi simili a quelli delle convulsioni. Di lì a poco Lowe tornerà a “dormire” nel suo stato catatonico. Dramma umano tratto dalle reali esperienze del neurologo Oliver Sacks (che qui diventa Malcolm Sayer) che, tra il 1969 e il 1973, sperimentò gli effetti dell’L-Dopa su oltre 200 malati affetti da encefalite letargica nel Mount Carmel Hospital di New York. La storia raccontata nel film, ampiamente romanzata e intrisa di patetico sentimentalismo, si focalizza su uno di questi pazienti e sul suo temporaneo ritorno alla vita. Peccato che l’approccio scelto dalla regista americana sia all’insegna di un greve pietismo ruffiano, utilizzando tutti i facili cliché dei film ospedalieri che parlano di malattie, di dolore e di alienazione. Il buon successo di pubblico della pellicola è probabilmente dovuto proprio a questo stile banalmente diretto che punta sulla semplice commozione. Nel cast vanno segnalate due interpretazioni antitetiche: quella di Robert De Niro (candidato all’Oscar) nei panni di Leonard Lowe, che è eccessiva e iper-caricata di smorfie spingendosi fino al limite del ridicolo, e quella di Robin Williams nel ruolo del dottor Sayer, che è volutamente sobrio e sotto le righe, risultando impeccabile. Nella sua ellissi drammaturgica sdolcinata è un film ampiamente sopravvalutato.

Voto:
voto: 2,5/5

Nessun commento:

Posta un commento