giovedì 15 giugno 2017

Shine (Shine, 1996) di Scott Hicks

Biografia romanzata, ma splendida, di David Helfgott, pianista australiano di origini ebreo polacche. Vessato fin dall'infanzia da un padre dispotico che gli ha sempre tarpato le ali in nome di un amore ossessivo, David cresce tra tormenti interiori, insicurezze e inquietudini che poi si trasformano in turbe nervose che lo costringono a periodi di degenza in cliniche psichiatriche. Il suo talento nel suonare il piano è grande ma l'intransigente genitore gli impedisce di seguire la sua strada, proibendogli un viaggio in America al seguito di un famoso concertista. Sull'orlo di una crisi schizofrenica, David sarà aiutato dall'amore di una donna premurosa ben più grande di lui e troverà la forza interiore per opporsi al padre e partire per Londra, dove lo attende una prestigiosa scuola di musica. Il nostro diventa in pochi anni un acclamato pianista ma la sua salute mentale continua ad essere compromessa a causa dei lunghi anni di sudditanza psicologica nei confronti del padre-padrone. Con i tempi ed i modi di un melodramma musicale dalla struttura non lineare, il regista Scott Hicks ha realizzato un ritratto appassionato, lucido e toccante di grande raffinatezza formale e di potente suggestione drammatica. Un ritratto complesso di un artista e di un uomo sospeso tra la follia e il genio, un uomo fragile e passionale, la cui sofferenza interiore diventa lo strumento per risorgere, liberarsi ed elevarsi spiritualmente grazie alla forza dell'arte. Sottile nell'analisi introspettiva del personaggio, a volte addirittura impietoso nella messa a nudo dei suoi disagi esistenziali, è un film che esalta e commuove con sincerità, senza mai utilizzare i percorsi emotivi tipici ma cercando sempre una direzione non convenzionale. Ricco di momenti forti e di sequenze potenti (memorabile quella del crollo nervoso di David mentre suona il concerto n. 3 di Rachmaninov), è uno dei biopic più importanti e riusciti del cinema contemporaneo. Straordinario il cast, con gli attori che fanno a gara a chi è più bravo: da Noah Taylor, nel ruolo di David adolescente, a Geoffrey Rush, nei panni di David adulto, da Armin Mueller-Stahl, nel ruolo del padre tiranno, a John Gielgud, che interpreta il professor Parkes. Grande successo di pubblico in Australia (dove sconfisse al botteghino persino il kolossal americano Independence Day) e pioggia di consensi dai critici di tutto il mondo. L'Academy Awards assegnò a Geoffrey Rush un meritato Oscar come miglior attore protagonista, un premio da condividere anche con il resto del cast.

Voto:
voto: 4/5

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