sabato 17 giugno 2017

Highlander - L'ultimo immortale (Highlander, 1986) di Russell Mulcahy

Nelle Highlands scozzesi, nel Quindicesimo secolo, nasce Connor un bambino del clan dei McLeod. Il piccolo appartiene a una stirpe di uomini immortali la cui missione è quella di combattere i loro simili in un duello di spada fino alla decapitazione di uno dei due contendenti, l'unico modo di uccidere un immortale. Lo scopo è quello di seguire un'antica profezia che parla di un fatidico "giorno dell'adunanza" in cui, alla fine, dovrà restare in vita un unico immortale (il più meritevole che ha sconfitto tutti gli altri), che avrà diritto alla "ricompensa". Il dono di McLeod si rivela col tempo un'autentica maledizione perchè l'uomo attraversa le varie epoche senza mai invecchiare ma vedendo morire inesorabilmente tutti quelli che ama. Per questo sceglie una vita solitaria e appartata, cercando di non legarsi più a nessuno sentimentalmente. Un giorno McLeod incontra il saggio Ramirez, un altro immortale maestro d'armi che decide di addestrarlo nell'uso della spada, perchè vede in lui l'eletto che potrà sconfiggere il terribile Kurgan, il più forte e il più crudele della loro stirpe. La resa dei conti finale avverrà nella New York del XX secolo. Interessante commistione di azione, avventura e fantasy per una storia stravagante ma al tempo stesso affascinante per i suoi contenuti sospesi tra esoterismo magico e mitologia fantastica. Tecnicamente superbo, suggestivo nelle splendidi ambientazioni naturali scozzesi, si avvale di una convincente struttura a flashback che rende più interessante la narrazione. Buono il cast con Christopher Lambert, il cui sguardo miope rende convincente lo stupore di McLeod di fronte ai cambiamenti sociali nel passaggio tra le epoche, il gigantesco Clancy Brown, il cui Kurgan fa davvero paura, l'intensa Roxanne Hart e un carismatico Sean Connery, che nei panni di Ramirez fa un cameo di grande stile. Straordinaria la colonna sonora con le canzoni dei Queen (memorabile il brano "Who Wants to Live Forever"), un autentico valore aggiunto. Il film non ebbe grande successo negli USA ma andò molto meglio in Europa dove divenne rapidamente un cult. Questo spinse i produttori a realizzare ben quattro seguiti e una fortunata serie televisiva.

La frase: "Ne resterà soltanto uno!"

Voto:
voto: 3,5/5

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