sabato 17 giugno 2017

Wall Street (Wall Street, 1987) di Oliver Stone

Bud Fox, giovane broker desideroso di fare strada nella "giungla" di Wall Street, diventa l'informatore e il protetto di Gordon Gekko, uno speculatore finanziario scaltro e cinico le cui manovre di borsa mandano spesso sul lastrico i piccoli risparmiatori. Affascinato dal suo mentore e dal mondo in cui è entrato (denaro, lusso sfrenato, vita mondana, belle donne) Fox sembra aver venduto l'anima al diavolo. Ma quando capisce che Gekko lo sta usando per uno sporco intrallazzo che manderà in rovina la società per cui lavora suo padre, il giovane dovrà fare una scelta tra potere e onore. Dopo le foreste del Vietnam Oliver Stone passa a descrivere quelle del mondo finanziario newyorchese, non meno intricate e pericolose e che lui conosce bene visto che il padre (a cui il film è dedicato) era un valente broker. Ottime le ambientazioni, giuste le atmosfere e esemplare il cast con tutte le pedine al posto giusto: Michael Douglas (premiato con l'Oscar al miglior attore protagonista) è perfetto nei panni del carismatico villain Gordon Gekko, nel ruolo della sua vita per un personaggio che gli resterà sempre appiccicato addosso. Accanto lui Charlie Sheen, Daryl Hannah, Martin Sheen, Terence Stamp e Sean Young. La critica del regista non è generalmente rivolta al capitalismo in senso lato bensì alle sue deviazioni come le speculazioni borsistiche, lo yuppismo sfrenato, l'avidità rapace, il rampantismo immorale di matrice reganiana. La legittima indignazione che l'opera sottende è meno furiosa rispetto ai canoni dell'autore, ma, piuttosto, civilmente critica, come a voler analizzare più nel profondo le storture del sistema economico americano. Il personaggio di Gekko è divenuto rapidamente un'icona cinematografica, i suoi aforismi lapidari sono entrati tra le frasi celebri preferite dai cinefili e la celebre rivista economica Forbes gli ha dedicato addirittura una copertina. Il film ha avuto un mediocre seguito nel 2010, sempre diretto da Stone e con Douglas ancora pronto a indossare la giacca e la cravatta di Gekko. Peccato che questi revival postumi funzionino assai raramente.

La frase: "L'avidità, non trovo una parola migliore, è giusta."

Voto:
voto: 3,5/5

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