Disturbante apologo sul sesso inteso come forma estrema di possesso (e,
quindi, di potere) e sulla sua prossimità alla morte, se spinto ai
limiti. Famoso film scandalo giapponese, evidentemente influenzato da
suggestioni sadiane di matrice francese, che ha la forma, simbolica, di
un novello manuale delle trasgressioni erotiche. Nonostante le
situazioni "scabrose" la messa in scena è algida, asettica, mai
compiaciuta, una sorta di ineluttabile rituale rappresentato con
elegante distacco, esteticamente più vicino alla pittura che al cinema,
confermando l'indubbio talento figurativo del regista Oshima,
perennemente attratto dalla sperimentazione sulle immagini. Ed il
contrasto tra la rigida "etica" stilistica e la totale amoralità delle
situazioni narrate è il punto di forza dell'opera, che ne sancisce
l'indubbio status autoriale. In Italia fu massacrato dalla censura e la
versione integrale si è resa disponibile solo negli anni '90. E' una
tappa obbligata di qualunque itinerario nel cinema erotico d'autore.
Voto:
Nessun commento:
Posta un commento