Un commerciante siciliano, rimasto vedovo da poco, vuol sposare una bella cameriera che però piace molto anche ai suoi figli, in particolare al quattordicenne Nino, in piena tempesta ormonale. Questi approfitta della situazione e, attraverso la sua opposizione al matrimonio, costringe la donna a morbosi giochi erotici sempre più spinti. Commedia scollacciata di un regista che pretendeva di essere provocatorio ma inclinava soprattutto alla pruderie, come dimostrarono ampiamente i suoi film successivi. Gli elementi di satira di costume in Malizia
sono materiali di riporto delle grandi commedie siciliane di Germi,
eppure il film ebbe un successo sensazionale perché solleticava il
voyeurismo degli spettatori e le loro fantasie/ricordi di amori
ancillari. Ovviamente buona parte del successo fu altresì dovuto alla
carica erotica di Laura Antonelli, al top del suo fascino negli anni
'70, che grazie a questo film diventò una "campionessa" delle commedie
erotiche dell'epoca. Il successo economico del film fu tale che Samperi
girò subito un clone analogo, Peccato veniale (1974),
naturalmente ancora con la Antonelli, anche questo di buon successo. Nel
panorama colorito e di bassa lega della "commedia sexy" all'italiana
degli anni '70, costituita in generale da autentici "Z-movies", questo
film di Samperi è, probabilmente, il rappresentante di maggior qualità
artistica. Da segnalare la sempre splendida ed inconfondibile fotografia
di Vittorio Storaro.
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