Nell'Indocina degli anni '20 una ragazza francese quindicenne, bella ma di umile estrazione sociale, si fa sedurre dall'uomo più ricco della regione, un cinese che ha il doppio dei suoi anni e le insegnerà le vie del sesso e del piacere. I due si amano di nascosto con grande passione, ma dovranno ben presto fare i conti con il moralismo e le rigide convenzioni sociali del tempo. Dal celebre romanzo di Marguerite Duras, Annaud, di nuovo alla prese con
un adattamento eccellente, ha tratto un film visivamente imponente
(favorito dalla bellezza degli scenari naturali e dalle atmosfere
vintage) ma debolmente convenzionale nella rappresentazione della
tensione erotica tra l'inesperta "lolita" francese e l'agiato playboy
cinese. Infatti il regista francese sceglie un approccio più diretto e
carnale nel raccontare la relazione sessuale tra i due amanti, rispetto
alle pagine della Duras, finendo per stonare con la pomposa raffinatezza
dello stile. Eppure, visti i due attori protagonisti, perfetti nei
rispettivi ruoli, c'erano tutte le premesse per un film di maggiore
personalità.
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