Road movie bollente che attraversa un Messico selvaggio e bellissimo, vitale e
desolato, proprio come questo film di Cuarón che celebra, attraverso
eccessi e trasgressioni, la fine dell'adolescenza ma anche la caducità
della vita. La consueta metafora del viaggio come percorso spirituale si
accosta alla vicenda di due amici adolescenti (Julio e Tenoch), in
piena tempesta ormonale, che accompagnano la bella Louisa, trentenne
infelicemente sposata, verso una fantomatica località balneare che
neanche loro conoscono. L'intento dei due ragazzi è chiaro ma le
dinamiche del viaggio riserveranno qualche sorpresa. Un film duro, a
tratti greve, ma che disegna uno spaccato realistico delle inquietudini
giovanili senza la pretesa di lanciare messaggi o di fornire risposte
per un cinema "nudo e crudo", pregno di un erotismo selvatico dal retrogusto amaro. Vinse due premi al Festival di Venezia: migliore sceneggiatura e miglior attore esordiente (premio Marcello Mastroianni) ai due interpreti maschili Gael García Bernal e Diego Luna. La protagonista femminile è Maribel Verdú.
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