venerdì 7 gennaio 2022

La terra dei morti viventi (Land of the Dead, 2005) di George A. Romero

In un futuro distopico la Terra è stata devastata dall'invasione degli zombie e gli esseri umani sopravvissuti vivono asserragliati in città fortezze, avamposti di resistenza in cui si sono replicate le brutte vecchie abitudini, ingiustizie, discriminazioni e conflitti sociali. In quel che resta di Pittsburgh, pochi fortunati ricchi e potenti, comandati dal leader tiranno Paul Kaufman, abitano all'interno di un lussuoso grattacielo fortificato (il Fiddler's Green), mentre il resto della popolazione patisce la fame e il disagio quotidiano per difendersi dall'orda dei morti viventi, che vengono quotidianamente sterminati da un micidiale carro armato, il Dead Reckoning, progettato dall'avventuriero Riley Denbo e finanziato da Kaufman. Durante le sue escursioni all'esterno a bordo del mezzo blindato alla ricerca di viveri e medicinali, Denbo si rende conto che alcuni zombie più dotati di altri emulano i comportamenti degli umani, sembrano avere memoria delle loro abitudini da vivi e dimostrano delle nuove capacità, tra cui sentimenti di vendetta. Questo horror apocalittico dalle evidenti implicazioni sarcastiche, allegoriche e politiche, è una grande metafora allucinata e polemica della società capitalistica dei nostri tempi, con l'attenzione rivolta principalmente allo scenario statunitense. Scritto e diretto dal maestro dell'horror George A. Romero con piglio mordace, rinnovato estro inventivo e la consueta crudeltà visiva (mai fine a sè stessa ma modulata in sintonia con l'impianto caustico figurativo dell'opera), questo film arrivato a ben 20 anni di distanza da Il giorno degli zombi (Day of the Dead, 1985), costituisce il quarto capitolo della saga romeriana sui morti viventi, iniziata nel 1968 con la pietra miliare La notte dei morti viventi (Night of the Living Dead, 1968) e conclusasi nel 2009 (anche a causa della scomparsa del regista) con Survival of the Dead - L'isola dei sopravvissuti (Survival of the Dead, 2009), seguendo un arco narrativo di 41 anni e sei episodi. In questo Land of the Dead, che alterna atmosfere intrise di malinconia crepuscolare a sequenze di efferata violenza, l'autore newyorkese prosegue, stratifica e connota di forte valenza politica il suo discorso di critica alla società americana, mettendo esplicitamente nel mirino la corruzione intrinseca al capitalismo, il modello consumistico come forza annichilente e obnubilante, la subdola manipolazione operata dai mass-media al servizio del potere, le discriminazioni razziali e sociali a danno delle classi meno abbienti e la conseguente emarginazione delle stesse in ghetti non solo ambientali ma anche culturali, ideologici e concettuali. Gli spettatori più attenti potranno anche cogliere le molteplici stoccate graffianti che Romero dispensa alla gerarchia governativa degli Stati Uniti, alla politica estera di George W. Bush, alla lotta al terrorismo, al problema dell'immigrazione ed agli interventi bellici occidentali nei paesi arabi. Nel cast segnaliamo Simon Baker, John Leguizamo, Dennis Hopper ed una puramente ornamentale Asia Argento. Questo è il primo film della saga-zombie di Romero in cui sono stati usati effetti digitali generati al computer, affiancati ai consueti effetti artigianali abilmente realizzati dal fedelissimo collaboratore Tom Savini, che fa anche un simpatico cameo nei panni di uno zombie motociclista armato di machete. Da citare anche il piccolo cameo di Simon Pegg ed Edgar Wright, autori della parodia L'alba dei morti dementi (Shaun of the Dead, 2004), che omaggia ironicamente le opere di Romero e verso cui quest'ultimo ha espresso pubblico apprezzamento, al punto da invitare i due artisti inglesi nel suo film.

Voto:
voto: 3,5/5

Nessun commento:

Posta un commento