mercoledì 17 novembre 2021

Contagion (2011) di Steven Soderbergh

Un nuovo terribile virus chiamato MEV-1, che si contagia con grande facilità attraverso la respirazione o il contatto con oggetti infetti, si diffonde da Hong Kong agli Stati Uniti e, in breve, origina una pandemia mondiale che provoca milioni di morti. I primi sintomi sono analoghi a quelli dell'influenza per poi trasformarsi, nella maggior parte dei casi, in una malattia grave e letale, che provoca convulsioni, aritmia, asfissia e morte. Tramite una folta galleria di storie e di personaggi diversi (ciascuno a suo modo simbolico) ci vengono mostrati gli effetti, fisici e psicologici, di un'epidemia mortale improvvisa su scala globale, il cui grado di contagio è esponenziale: paranoia, paura del prossimo, disagio interiore, isteria collettiva, sfiducia nella scienza o nelle istituzioni, teorie del complotto, ansia per sé stessi e per i propri cari. Questo thriller drammatico di Steven Soderbergh, scritto da Scott Z. Burns, è un cupo affresco distopico ma non irrealistico con un sontuoso cast corale ed una tortuosa struttura a "ipertesti" nel suo saltellare continuamente da una vicenda all'altra, rendendo un po' confusa la sua fruizione. Il filo comune che lega tutte le varie sotto-trame è, ovviamente, la pandemia, o meglio come questa cambia, influenza ed esaspera la vita delle persone, presentando una pletora di reazioni, atteggiamenti ed esperienze a seconda del caso specifico. Chi ha parlato di approccio altmaniano non ha forse pensato alla straordinaria capacità del grande Maestro di Kansas City di tenere unite le sue tante piccole storie con una compatta visione drammaturgica d'insieme, un potere di amalgama che Soderbergh non possiede agli stessi livelli e, in tal senso, l'equilibrio finale dell'opera ne risente. I suoi punti di forza sono l'attendibilità scientifica (pur in uno scenario catastrofico di fiction), il realismo delle ipotesi, le efficaci interpretazioni degli attori (tra cui citiamo Gwyneth Paltrow, Matt Damon, Laurence Fishburne, Jude Law, Marion Cotillard, Kate Winslet, Bryan Cranston, Elliott Gould, Chin Han e Josie Ho) ed il cupo tono da thriller ansiogeno che ci fa partire dal "giorno 2" per poi ricostruire a posteriori la genesi del male (nella inquietante sequenza di epilogo) e il passaggio del malefico patogeno dal regno animale al fatidico "paziente 0". Purtroppo la pellicola ha dimostrato di possedere diversi elementi di preveggenza e, durante la pandemia di covid-19, è ritornata in auge risultando una delle più viste in assoluto sulle varie piattaforme di streaming. Rivedendola oggi gli spunti di riflessione aumentano a dismisura, e questo è indubbiamente un valore aggiunto, specialmente in un prodotto di chiara matrice hollywoodiana come questo.

Voto:
voto: 3/5

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