Quindici anni dopo i delitti di Woodsboro la cittadina californiana sembra tornata tranquilla: lo sceriffo Linus Riley è sposato con Gale Weathers e collabora con una giovane vice, la bionda Judy Hicks, che è infatuata di lui. Jill Roberts, cugina adolescente di Sidney Prescott, frequenta il liceo cittadino e vive all'ombra dei racconti della celebre parente. La serie horror "Stab", ispirata ai vecchi omicidi seriali di Woodsboro, è ormai a tutti gli effetti un franchise di grande successo, specialmente tra i giovani che la celebrano come una sorta di culto rituale. Sidney, che ha lasciato la città natia da anni, è diventata una famosa scrittrice raccontando le sue tragiche esperienze con i serial killer e si prepara a tornare a casa per presentare il suo ultimo romanzo. Ma con il ritorno di Sidney ricompare anche Ghostface con il suo coltello, ricominciano le telefonate minacciose e una nuova serie di uccisioni sempre più efferate. L'incubo riprende da dove si era interrotto e per l'eroina Sidney è di nuovo tempo di affrontare faccia a faccia la sua vecchia nemesi. E' quasi una regola matematica che le lunghe saghe che cercano di sfruttare fino allo stremo il successo di un fortunato capostipite, in questo caso Scream (1996) di Wes Craven, tendano costantemente a ripetersi e degradare nella qualità. Ma ci sono delle piacevoli eccezioni, come questo ottimo quarto capitolo della serie di Ghostface, che vede il ritorno al completo del regista e del cast storico (Neve Campbell, Courteney Cox, David Arquette), con l'aggiunta di nuovi validi giovani interpreti (Emma Roberts, Marley Shelton, Lucy Hale, Anna Paquin, Kristen Bell, Hayden Panettiere). Dopo due seguiti abbastanza piatti e deludenti, sempre diretti da Craven, uno del 1997 e l'altro del 2000, il maestro dell'horror si affida alla brillante sceneggiatura di Kevin Williamson per il suo ritorno a Woodsboro con questo agile slasher dal ritmo incessante che è, al tempo stesso, un sequel ufficiale ed una sorta di pseudo-remake del primo capitolo del '96. Scream 4 (distribuito anche come SCRE4M in alcuni paesi) riprende, rinvigorisce e attualizza ai moderni tempi tecnologici tutti gli elementi che decretarono le fortune del capostipite: ironia (e autoironia) nera, citazionismo esasperato, metacinema a profusione, tensione strisciante, omicidi sanguinosi, colpi di scena a ripetizione, continua altalena semiseria tra paura e divertimento, critica farsesca dissacrante di tutti i difetti e gli stereotipi del genere horror (includendo nel calderone anche sè stesso e i predecessori). Aggiornando il linguaggio all'estetica moderna e alla nuova sensibilità giovanile (sempre più cinica) in materia di horror, la formula continua a funzionare perfettamente, dimostrando che il franchise non è affatto morto, come invece avevamo creduto. Con la saggezza illuminata dell'autore esperto, Craven realizza il suo ultimo film e il suo degno testamento artistico (il regista è deceduto nel 2015), sovrapponendo di continuo i piani di realtà e finzione (con più livelli di inclusione di film nel film), giocando impunemente con tutti gli stilemi del genere, sdrammatizzando e ironizzando su tutto e su tutti (partendo da sè stesso), utilizzando abilmente l'effetto nostalgia verso i fans più maturi, abbandonandosi al piacere di sperimentazioni tecniche e di furberie narrative (memorabile in tal senso l'intero prologo, da gustare tutto d'un fiato), dimostrando di essere (a 72 anni suonati) più vivace e trasgressivo di tanti colleghi ben più "freschi", ricalcando pedissequamente diversi momenti iconici dell'originale (a voi scoprire quali) e arrivando persino a teorizzare il ruolo del regista in uno slasher, in un divertito gioco autoreferenziale strutturato a scatole cinesi. A meno del fattore di originalità, inevitabilmente in ribasso, questo sorprendente energico quarto capitolo può essere tranquillamente equiparato al valore del primo film. A quanto pare nel 2022 è prevista l'uscita di un quinto episodio, con il cast al completo ed il compianto Craven sostituito dalla coppia di registi Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett. Kevin Williamson risulta ancora accreditato come co-sceneggiatore. Staremo a vedere.
La frase: "Nuovo decennio. Nuove regole"
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