venerdì 9 aprile 2021

Capri-Revolution (2018) di Mario Martone

Alla vigilia della prima guerra mondiale un gruppo di giovani provenienti da vari angoli del nord Europa si radunano sull'isola di Capri, dove fondano una comunità che professa ideali di vita anticonformisti, all'insegna di libertà, pacifismo, nudismo, rinuncia del progresso e anche di regole e tabù della così detta società civile, per vivere di arte, cultura e meditazione, in totale armonia con la natura. La giovane Lucia, una pastorella ignorante e curiosa costretta a subire le vessazioni di una famiglia patriarcale e retrograda, viene inevitabilmente attratta dagli "strani" individui venuti dall'estero e finisce per invaghirsi del loro carismatico leader. Ma sull'isola arriva pure un giovane medico, carico di ideali e di ferventi passioni politiche, sostenitore del primato della scienza e della ragione. Gli incontri e le relazioni tra i vari personaggi porteranno a dei cambianti e nulla sarà più come prima. Il regista Mario Martone ha avuto l'idea di questo film dopo aver letto della reale vicenda del pittore tedesco Karl Wilhelm Diefenbach, che agli inizi del '900 fondò a Capri una comune di giovani liberali che ricercavano uno stile di vita nuovo, più vicino all'arte, alla natura e ad un concetto "puro" dell'esistenza. La sua esplorazione antropologica e sociale, tramite il racconto della storia italiana, prosegue con questo sfavillante dramma intimo a sfondo storico. Un potente racconto per immagini in cui i silenzi e gli sguardi contano più dei dialoghi, così come le azioni (e gli slanci coraggiosi) pesano più delle utopie politiche rivoluzionarie. Perchè è di questo che si parla: di Rivoluzione. Il bravo regista napoletano ce ne mostra addirittura tre: quella filosofica professata dai ragazzi della comune e dalla loro guida spirituale Seybu, quella politica sostenuta dall'ardente dottore che vede nell'intervento in guerra l'unico mezzo per ottenere un reale cambiamento per il nostro paese e quella individuale di Lucia (splendida protagonista e cuore pulsante della vicenda, magistralmente interpretata da Marianna Fontana) che intende affermare e riscattare la propria dignità di donna, seguendo i propri desideri, educando la sua reale personalità, liberandosi dal giogo soffocante di un sistema familiare autoritario, arcaico e maschilista. Tra queste l'unica che riuscirà a trovare una concreta attuazione pratica sarà la "rivoluzione" di Lucia. Impreziosito dalla bellezza mozzafiato delle ambientazioni (gli scenari magici dell'isola di Capri catturati in tutta la loro selvaggia maestosità) e dalle solide interpretazioni degli attori principali, quest'appassionata elegia dell'emancipazione femminile, e, più in generale, della libertà dell'essere umano, è anche un generoso inno alla forza del singolo, latore di un approccio proattivo basato su atti semplici e tangibili, piuttosto che su vane dottrine idealiste all'insegna di uno sterile vagheggiamento di chimerico collettivismo. E', dunque, un solido elogio all'indipendenza, suggestivo, poetico, e dall'animo fieramente politico.
 
Voto:
voto: 4/5

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