Vita di Reginald Dwight, da tutti conosciuto come Elton John, celeberrima rockstar britannica che ha venduto milioni di dischi e riscosso successi in tutto il mondo. Dall'infanzia infelice in una famiglia anaffettiva alla scoperta di un talento musicale istintivo e rigoglioso, dall'incontro fatidico con il paroliere poeta Bernie Taupin all'accettazione di una omosessualità ormai conclamata. Tra le luci e le ombre di una vita di eccessi, di abiti sgargianti, depressioni, atteggiamenti esagerati, abusi di alcool e droghe, cadute e risalite, il genio cristallino di Sir Elton continua a brillare e la sua eredità è la lunga catena di hits che hanno accompagnato tre generazioni. Dopo il grande successo al botteghino di Bohemian Rhapsody di Bryan Singer (francamente inatteso nelle sue proporzioni), era inevitabile che si iniziassero a mettere in cantiere le biografie di grandi musicisti contemporanei. E questo biopic di Dexter Fletcher su Elton John si inserisce sicuramente in questa scia. Ma, va detto subito, che questo film, passato più in sordina rispetto al predecessore, gli è superiore su tutti i fronti e i motivi del suo minor successo sono dovuti all'approccio più autoriale e ricercato, e meno "piacione" nei confronti del pubblico generalista. Rocketman è un vero musical (e non un film musicale), non agiografico verso il suo protagonista (di cui ci vengono mostrati sia i vizi che le virtù, sia la grandezza che le fragilità) e che si avvale di riusciti momenti visionari e onirici per raccontare alcuni momenti topici della vita del cantautore di Pinner, attraverso una fantasmagoria di immagini surreali, frizzanti, opulente ed ottimamente coreografate. E' un sentito e riuscito omaggio alle canzoni di Sir Elton ed al suo personaggio pubblico, senza però dimenticare i lati oscuri dell'uomo, in un'energica commistione tra musica e vita. Bravissimo Taron Egerton in un'interpretazione dove era fin troppo facile strafare e cadere nella macchietta. Ha vinto un Oscar per la miglior canzone: "(I'm Gonna) Love Me Again" firmata dalla coppia inossidabile Elton John e Bernie Taupin. Il finale, forse fin troppo riconciliante sulle note di "I'm Still Standing", è l'unica palese concessione del regista alle "regole" del mainstream.
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