Yang Mi-ja è un'anziana badante coreana con un principio di Alzheimer e la passione per la poesia. Trascorre le sue giornate lavorando, occupandosi del nipote, osservando la natura e provando a scrivere versi poetici che annota minuziosamente su un taccuino. Ma un giorno la sua vita viene sconvolta da una notizia scioccante che cambia la sua visione delle cose. Il grande Chang-dong Lee continua la sua indagine sulla natura più intima dell'animo umano con un nuovo capolavoro, un film poetico che s'interroga sull'essenza della poesia (relazionandola strettamente alla vita) e sulla ricerca del bello. Il film stesso è pura poesia visiva, ora luminosa ora in penombra, accordato sui tempi lenti di una noiosa vita provinciale e sui percorsi tortuosi della mente della protagonista, soggetta a sbalzi di memoria e black-out improvvisi. Con una messa in scena semplice e possente, l'autore si sintonizza con lo stato emotivo di Mi-ja, con il suo sforzo di percepire la realtà in maniera diversa attraverso l'illuminazione dell'arte ed arriva lucidamente alle sue conclusioni: il tormento interiore, la difficoltà di fare la scelta giusta, il recupero di un'empatia collettiva anche ad un prezzo doloroso, sono le uniche strade possibili per arrivare al poetico, al sublime, allo stato di grazia dell'ispirazione. L'interpretazione statuaria e commovente di Yoon Jeong-hee (la più grande attrice coreana, tornata a recitare dopo alcuni anni di assenza appositamente per il regista) dona spessore, purezza, senso etico e profonda umanità al film. E la poesia diventa la bussola per orientarsi nelle tenebre che calano improvvisamente sulla sua vita, uno strumento "mistico" che non dona solo emozione e consolazione, ma consente la comprensione della reale natura delle cose, permette di accettare l'inaccettabile e dà la forza di scendere a patti con la propria coscienza. La forza di guardare negli occhi l'orrore e riuscire a reggerne lo sguardo. Il film ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura (a Chang-dong Lee) al 63-esimo Festival di Cannes.
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