sabato 3 aprile 2021

La solitudine dei numeri primi (2010) di Saverio Costanzo

Alice e Mattia sono due giovani torinesi che condividono un trauma infantile che, in modi e tempi diversi, li ha segnati entrambi nel profondo. Più volte le loro esistenze si incrociano, si sfiorano, si toccano. I due sono evidentemente attratti reciprocamente, ma il tormento interiore che si portano nel cuore li spinge sempre lontani l'uno dall'altra. Dal romanzo omonimo di Paolo Giordano (che ha collaborato anche in qualità di cosceneggiatore), Saverio Costanzo (figlio del celebre Maurizio) ha tratto un dramma psico-sentimentale a tinte horror, un angoscioso racconto per immagini le cui atmosfere rimandano direttamente ai grandi maestri del genere (da Argento a Polanski, senza dimenticare Mario Bava). Distaccandosi più volte dal racconto ispiratore, in una maniera che denota una chiara personalità artistica, Costanzo abbraccia uno stile visivo "di genere" di pregnante connotazione e sceglie, coraggiosamente, una narrazione destrutturata attraverso la continua alternanza dei piani temporali, con un montaggio espressivo che intende sovrapporre quello che accade fuori con quello che accade dentro i protagonisti: due angeli "maledetti", vittime di un'infanzia crudele e carnefici inconsapevoli del proprio destino. Lo schema espositivo non lineare mira a suggerire, molto ambiziosamente, il processo psicoanalitico con cui si persegue la ricerca (e successiva presa di coscienza) di quel rimosso nascosto nel buio della psiche che è effetto di un evento traumatico e origine del male di vivere.  Il tema centrale, proprio come nel libro, è quello della famiglia come elemento cruciale di imprinting, a volte con conseguenze così castranti da rendere una dolorosa via crucis ogni tentativo di successivo affrancamento individuale. Grandi interpretazioni di Alba Rohrwacher e Luca Marinelli ed ottimo riscontro generale da parte della critica. E proprio grazie a questo film (che è una delle migliori pellicole nostrane del suo decennio) la Rohrwacher si avvierà a grandi passi verso quel ruolo, che ormai tutti le riconoscono, di emblema del cinema italiano di qualità.
 
Voto:
voto: 4/5

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