"Gomorra - La serie" è un celebre serial italiano per la TV di grande successo, liberamente ispirato all'omonimo romanzo di Roberto Saviano. Punta di diamante della produzione televisiva nostrana di qualità, esportata in tutto il mondo con una pioggia di elogi e consensi, ha costruito la sua fortuna su alcuni elementi cruciali: il crudo realismo delle ambientazioni, della lingua e delle situazioni, affiancato alla messa in scena di personaggi cinici e spietati, in un mondo dove nessuno è innocente o privo di lati oscuri. I tormentati "antieroi" di Gomorra, per quanto divenuti molto popolari, sono dei cattivi imperdonabili senza alcuna possibilità di redenzione o di riscatto, espressioni crudeli di un mondo barbaro, votati al male e condannati all'autodistruzione. Questo film per il cinema diretto e interpretato da Marco D'Amore (una delle star dello show) rappresenta un curioso esperimento di spin-off, collocato temporalmente tra le stagioni 3 e 4, ma che vuol essere anche l'ideale trampolino di lancio per la prossima (e fortunatamente ultima) stagione della serie, preparando il terreno per il clamoroso ritorno di Ciro Di Marzio, ufficialmente morto nel finale della season 3. E proprio all'iconico personaggio di Ciro Di Marzio, detto "l'immortale", questo film è dedicato, mostrando in montaggio alternato la sua infanzia ed "educazione" criminale negli anni '80, ed il prosieguo della vicenda odierna dopo la sua incredibile "resurrezione". Delle due parti la migliore è la prima, con una riuscita ricostruzione della Napoli post terremoto (il film si apre proprio con il tragico sisma che devastò la Campania il 23 novembre 1980) e dei personaggi pienamente credibili. Menzione speciale per il piccolo Giuseppe Aiello (il Ciro bambino) e la giovanissima Martina Attanasio. La tranche relativa al Ciro adulto redivivo si svolge invece in Lettonia, dove il nostro è costretto a nascondersi, ed è un crime movie convenzionale e prevedibile nei colpi di scena. Complessivamente non è un film brutto ma è un film sbagliato già nelle premesse, perchè infrange il dogma principale che era alla base della qualità della serie: il realismo. Il twist del ritorno alla vita di Ciro Di Marzio, dopo aver ricevuto un proiettile al cuore sparato da distanza ravvicinata ed esser stato gettato al largo del golfo di Napoli in piena notte, è totalmente implausibile e inaccettabile, specialmente da uno show come Gomorra, e offende l'intelligenza sia dei fans che degli spettatori in generale. L'espediente narrativo, tipico di certe serie dozzinali d'oltre oceano, è stato evidentemente "necessario" per risollevare le sorti del serial, in evidente affanno e calo di ascolti nella quarta stagione, in modo da giocarsi il tutto per tutto nella quinta. Gomorra all'americana? No, grazie.
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