Adriana, medico legale che si occupa dell'esame di cadaveri, viene sedotta da Andrea con cui trascorre una notte di passione. Ma il giorno dopo l'uomo sparisce nel nulla. Esaminando la vittima di un cruento omicidio, privo dei bulbi oculari, Adriana riconosce proprio il suo amante scomparso. Sconvolta, inizia a indagare e finisce invischiata in un sottobosco di segreti oscuri e verità angoscianti. Intanto un uomo di nome Luca, uguale in tutto e per tutto ad Andrea, compare nella sua vita. E' una persona reale oppure un fantasma? Sorprendente e riuscita digressione di Ferzan Ozpetek nel giallo mistery, con un film mesmerico, enigmatico, seducente, a tratti inquietante. Elegante nella messa in scena e ambiguo nella risoluzione, ha la sua forza conturbante nelle ambientazioni: una Napoli inedita, arcana, esoterica, sotterranea, barocca, mortifera, attraversata da un'iconografia folcloristica arcana, che esala come un sussurro da angoli antichi della città storica, e sembra fondersi con remote credenze pagane. Una Napoli occulta e onirica, lontanissima dai solari stereotipi da cartolina a cui siamo abituati. E, come indicato chiaramente già dal titolo, la famosa città diventa quindi molto più del consueto teatro pulsante di vita e di passioni, ma un autentico protagonista aggiunto, sfuggente e ineffabile, da affiancare a Giovanna Mezzogiorno e Alessandro Borghi. La commistione tra il melodramma sensuale e il thriller misterioso funziona egregiamente, creando atmosfere di minacciosa sospensione ed una narrazione che avvolge lo spettatore con fare sinuoso. Non a caso un espediente visivo molto usato dal regista è la frequente inquadrature di scale ellittiche, dall'alto o dal basso. Ispirandosi ai modelli alti del genere thriller (Hitchcock, De Palma, Argento), Ozpetek ci immerge, tra dedali e vicoli, in un viaggio surreale nel ventre nascosto di Napoli, offrendoci la prospettiva alterata della protagonista alla ricerca di una verità che, più che rivelata, può essere solo intravista. A patto di saper guardare al di là del velo.
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