Pietro, giovane siciliano timido e impacciato, sbarca a Roma con il sogno di diventare attore. Stanco di condividere l'appartamento con la ciarliera cugina, affitta una vecchia casa austera nel quartiere Monteverde, ma ben presto si rende conto di non essere solo. I suoi misteriosi "coinquilini" sono otto fantasmi, distinti attori teatrali morti tragicamente nel 1943 a causa di una fuga di gas, che adesso appaiono a turno all'esterrefatto Pietro. Superata la paura iniziale il nostro impara a dialogare con loro e ben presto capisce che cosa vogliono di lui: liberarsi dalla "maledizione" che gli impedisce di abbandonare la casa. Indagando sul passato Pietro scoprirà molte cose su di loro, e anche su di sè. Riuscita commedia fantastica di Ferzan Ozpetek, la cui idea di fondo è molto liberamente ispirata (per ammissione stessa dell'autore) a "Sei personaggi in cerca d'autore" di Luigi Pirandello. Affascinante, sfuggente, elegante, garbato e anche divertente, è un gustoso film a due livelli, con sottotrama "gialla" e sorpresa annessa. Il primo livello, epidermico, è il rapporto simbiotico arte-vita, in cui i bellissimi personaggi della compagnia teatrale sono figure eteree, quasi raggelate nella loro malinconica eleganza d'antan, ma che riprendono immediatamente confidenza con le pulsioni umane quando si tratta di andare in scena. Il secondo livello, più intimo, è ciò che interessa maggiormente al regista turco: la fiera accettazione della propria fragilità e, quindi, la presa di coscienza della propria natura. Pietro è gay ma non ha il coraggio di vivere la sua omosessualità, è un artista ma è anche troppo pigro per affrontare i rischi di una carriera piena di incertezze e di tranelli. Deve, quindi, imparare ad accettare i suoi "fantasmi" interiori, vivere con loro, comprenderli e, finalmente, liberarli, insieme al suo vero io troppo a lungo represso. Cast impeccabile con un perfetto Elio Germano, Giuseppe Fiorello, Cem Yılmaz, Andrea Bosca, Margherita Buy e Vittoria Puccini (bellissime nel loro look d'alta società anni '30). La scena finale è stata girata al Teatro Valle di Roma, a due passi dal Pantheon, dove Pirandello rappresentò per la prima volta "Sei personaggi in cerca d'autore".
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