martedì 13 aprile 2021

Storia di un matrimonio (Marriage Story, 2019) di Noah Baumbach

Charlie è un regista teatrale di carattere e di talento. Nicole è la sua attrice e anche sua moglie. I due hanno un bambino, che adorano, e sono una coppia unita, felice e invidiabile. Ma un giorno, improvvisamente, qualcosa si rompe e tutto cambia, in peggio. Nicole pretende un'altra vita, lascia New York e va a vivere a Los Angeles dove trova lavoro in televisione. Dopo essersi rivolta ad un battagliero avvocato in gonnella, la donna chiede il divorzio e Charlie dovrà lottare strenuamente per non perdere la custodia congiunta del figlio. Intenso melodramma di Noah Baumbach, ben scritto, ben diretto e interpretato ancor meglio da un tris di attori in stato di grazia: Adam Driver, Scarlett Johansson e Laura Dern. Con stile sobrio e misurato, riuscendo a limare gli eccessi di sentimentalismo o di cinismo, è il racconto antologico e doloroso del ciclo di vita di un amore. O dell'amore, come direbbe qualche malizioso. Il regista Noah Baumbach, alfiere del cinema americano indipendente, ci immerge con genuina empatia in una storia comune, realistica, sempre attuale, una nuova versione di Kramer contro Kramer (come sottolineato da molti critici) adattata ai costumi di oggi, al linguaggio e alla sensibilità contemporanei. La messa in scena teatrale è puntigliosa, ma mai patetica o tediosa, grazie alla bravura degli attori che riescono sempre ad apparire naturali, sinceri, credibili, anche nelle scene madri. E' lecito affermare che ci troviamo di fronte ad un dramma sentimentale di sostanza e di qualità, con tutto il carico di implicazioni etiche, psicologiche, emotive e legali inevitabilmente connesse ad un divorzio, ma raccontate senza enfasi, con un garbo assolutamente anti-hollywoodiano. Va altresì sottolineato come l'autore tenda, saggiamente, ad una compassionevole indulgenza verso entrambi i componenti della coppia "scoppiata", lasciando ogni eventuale giudizio allo spettatore e presentandoli, in modo equanime, parimenti "colpevoli" e parimenti "innocenti". Più polemica, invece, la rappresentazione degli avvocati divorzisti, la cui rapacità, in molti casi, finisce per peggiorare le cose, inasprendo una situazione già al limite. Come a dire che la tutela dei diritti previsti dalle leggi è una cosa sacrosanta, ma le leggi andrebbero sempre applicate con la giusta dose di sensibilità, tolleranza ed umanità, perchè non tutte le mille sfumature di un rapporto e di una persona possono essere previste dalla teoria dei codici scritti a tavolino. Il film ha vinto un Oscar: miglior attrice non protagonista a Laura Dern. 
 
Voto:
voto: 4/5

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