domenica 11 aprile 2021

Un giorno perfetto (2008) di Ferzan Ozpetek

Antonio è un poliziotto romano che fa l'agente di scorta di un politico di destra. Dopo la dolorosa separazione dalla moglie Emma, che è andata a stare dalla madre insieme ai loro due figli, l'uomo vive da solo nell'appartamento che prima condivideva con la famiglia. Possessivo e geloso nei confronti della bella ex moglie, Antonio non si rassegna di averla perduta e, malgrado sia passato più di un anno, continua a perseguitarla con le sue ossessioni, terrorizzato dall'idea che lei possa rifarsi una vita con un altro uomo. La tragedia è dietro l'angolo. Il settimo lungometraggio di Ferzan Ozpetek, tratto dal romanzo di Melania Mazzucco, è un cupo e doloroso dramma familiare, annunciato fin dal primo fotogramma, che non fa presagire nulla di buono. L'intero film è poi il racconto, lucido e tagliente nella sua inevitabile progressione tragica, delle 24 ore antecedenti all'antefatto iniziale. E' un film atipico della carriera del regista turco naturalizzato italiano, specialista di variopinte commedie corali dai toni caldi, dal tono sensuale e dal retrogusto amaro. Infatti la maggior parte della critica e del pubblico è rimasta interdetta, spiazzata, liquidando la pellicola come un poco convinto lavoro su commissione, poco conforme alla sensibilità dell'autore e, quindi, deludente. Ma non è così. Un giorno perfetto, già a partire dal titolo crudelmente ironico, è un film aspro, disperato, scritto e recitato magistralmente dai due protagonisti principali intensamente credibili (Isabella Ferrari, premiata al Festival di Venezia con il Premio Pasinetti, e Valerio Mastandrea). Ambientato in una Roma grigia e inquietante, palcoscenico ideale per il tormento che cova sotto la cenere di una finta normalità quotidiana, è un film scomodo, realistico e necessario, quanto mai attuale (purtroppo) in un'epoca in cui le cronache sono inondate da tensioni familiari dovute a separazioni che culminano in eventi luttuosi. L'ultimo dialogo tra la Isabella Ferrari e Monica Guerritore è un pezzo di grande cinema drammatico, lancinante ma sobriamente controllato, grazie alla bravura delle attrici. Nell'ultimo sguardo che la Ferrari rivolge alla macchina da presa c'è tutto il dolore della vicenda, e vale più di mille commenti e parole.
 
Voto:
voto: 4/5

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