L’ispettore
Harry Callaghan della polizia di San Francisco è un vero duro, famoso per i
suoi metodi poco ortodossi e per la sua insofferenza ai protocolli imposti dai
superiori, che lui reputa “favorevoli” ai criminali. Riesce a catturare il
famigerato serial killer detto “Scorpio”, che terrorizza la città facendo
vittime casuali, ma la lentezza della giustizia rimette l’uomo in libertà per
insufficienza di prove. Quando viene commesso un nuovo omicidio Callaghan
decide di fare a modo suo. Memorabile poliziesco d’azione di Don Siegel, pietra
miliare per il genere e opera di profonda rottura stilistica rispetto alla
tradizione “hard boiled” del noir classico americano. Questo thriller
crudo e teso ebbe un grande successo di pubblico alla sua uscita ed un enorme
impatto sulla cultura popolare, sull’onda dell’enfasi emotiva derivata dalla
feroce escalation del crimine di strada ai danni del comune cittadino, che si
sentiva poco protetto da uno stato spesso latitante e incapace di far fronte
all’offensiva delinquenziale con metodi appropriati. Da questa paura
collettiva, assai diffusa negli anni ’70, nacque questo formidabile film
“giustizialista”, che causò anche accese polemiche per l’utilizzo ideologico
della violenza come unica possibile risposta all’ondata criminale. Nonostante
le numerose accuse di fascismo e di populismo reazionario, la pellicola fece
proseliti in tutto il mondo, ponendo involontariamente le basi per il
“poliziottesco” italiano, nato dalla medesima spinta popolare, ma ben più greve
e morboso nella maggioranza delle sue istanze. Diretto con grande abilità
tecnica da un maestro del genere come Siegel, è un sapiente mix di azione
violenta, cronaca drammatica, western urbano e suspense tagliente, con un
sottotesto di inquietudini e pulsioni sociali profonde tutte incarnate
nell’iconico personaggio di Callaghan (che in Italia ha guadagnato una “g”
rispetto al nome originale di Callahan), interpretato con energico furore dal
granitico Clint Eastwood, capace di consegnare all’immaginario collettivo un
nuovo memorabile antieroe dopo il pistolero senza nome dei western di Leone. La
forza dirompente e carismatica di Callaghan, intimamente connessa con la sua
ambiguità, ha ispirato tutti i successivi giustizieri che hanno fatto la
fortuna del poliziesco anni ’70. La figura del killer “Scorpio” è modellata su
quella del vero assassino chiamato “Zodiac”, che insanguinò la contea di San
Francisco proprio negli anni dell’uscita del film e che è rimasto ancora oggi
senza un’identità accertata. La pellicola ha avuto ben quattro seguiti, tutti
di notevole successo al botteghino ma ben più banali e grossolani, sempre
interpretati da Eastwood ma diretti da registi differenti. Il primo episodio resta
unico e inimitabile e merita ampiamente la visione per la sua solidità
drammatica e per il suo alto valore storico.
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