mercoledì 13 aprile 2016

Radio America (Radio America, 2006) di Robert Altman

Nella piccola città di St. Paul, nel Minnesota, va in scena l’ultimo atto di “A Prairie Home Companion”, un popolarissimo show radiofonico dal vivo dedicato alla musica country. Tra rimpianti ed emozioni i protagonisti del concerto si alternano sul palco e nei dietro le quinte con la loro arte, la loro passione, la loro vita. L’ultimo film di Robert Altman, quasi profetico nella scelta della trama, è un capolavoro, sereno e malinconico, che guarda al passato, alle radici, a Nashville (di cui costituisce un ideale prolungamento) e all’anima musicale di una nazione. Nei suoi 105 minuti di durata, 53 personaggi (il record per il regista più corale della storia del cinema) e 44 canzoni si susseguono in uno splendido ultimo valzer tra allegria e nostalgia. Una limpida elegia sulla fine di un’epoca, sulla vita, sulla morte (che incombe in quasi tutte le opere dell’autore) e sulla musica americana. Privo della tipica indignazione e del mordente caustico che hanno sempre contraddistinto il regista, è una riflessione lucida e velata di tenerezza, una sinfonia pacata forte di una solida saggezza, la saldezza di chi è ormai ben oltre le miserie umane. Con stile ed eleganza l’autore riesce a sorridere anche sulla fine e, tra le pieghe della struttura aperta della narrazione polifonica, sono ancora visibili gli artigli, ritratti ma non spuntati, del vecchio leone indomabile. Altman si affida al coro di voci dei meravigliosi interpreti per tessere le fila del racconto e rappresentare le emozioni. Come in una forma di narrazione antica e teatrale, le voci prendono il sopravvento sulle immagini e danno forma concreta a quelle idee di pluralità e di comunità che sono sempre state alla base della poetica altmaniana. Per questo è giusto parlare di film manifesto e di testamento spirituale, oltre che di epilogo artistico. Il congedo (dello show dal suo pubblico e del regista dalla vita) è intenso ma non straziante, teso ma non patetico, lucido ma non cinico, rasserenato dalla consapevolezza di aver raggiunto l’autentica grandezza e di aver tracciato un percorso ammirevole per indipendenza, coerenza e integrità. Ed è per questo che, nonostante tutto, lo spettacolo deve andare avanti, sempre e comunque. Nel grande cast corale che annovera Woody Harrelson, Tommy Lee Jones, Meryl Streep, Kevin Kline, Lindsay Lohan, Virginia Madsen, John C. Reilly e Maya Rudolph, il battitore indiscusso è lui, Robert Altman, uno dei più grandi Maestri del cinema americano, che purtroppo ci lascerà pochi mesi dopo la fine delle riprese. Ma non prima di averci regalato un ultimo, grande capolavoro. Grazie Maestro!

Voto:
voto: 4,5/5

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