venerdì 23 maggio 2014

Man on the moon (Man on the moon, 1999) di Milos Forman

Dalla breve e folle vita di Andy Kaufman, comico innovativo e trasgressivo, in bilico perenne tra genialità e cialtroneria, il grande regista ceco, esperto di biografie, ha tratto un'opera ammirevole per accuratezza formale, estro creativo e delicatezza del tocco che trova il suo tripudio nel perfetto bilanciamento dei registri narrativi opposti: tragico e comico. In accordo alla personalità spiazzante e sfuggente di Kaufman, Forman mette in scena un divertente dramma che strappa sorrisi, risate e lacrime in egual misura ispirando un genuino sentimento di tenerezza verso l'istrionico protagonista. Jim Carrey, premiato con il Golden Globe, è perfetto per il ruolo al punto da diventare Kaufman, più che imitarlo, e ci regala una performance, "bigger than life", soprendente per energia esplosiva ed inquieta introspezione. Anche il resto del cast (Danny DeVito, Paul Giamatti, Courtney Love) appare ispirato ed all'altezza del compito, offrendo più di uno spunto di riflessione in una storia tragicomica già inesorabilmente scritta. Tra i momenti da ricordare ce ne sono almeno due memorabili: il prologo geniale (che è puro Kaufman) e l'epilogo tragicamente grottesco, con il surreale funerale/karaoke ed il finale ambiguo che rende omaggio alla leggenda urbana, tanto cara ai fans dello sfortunato showman americano, secondo cui la morte di Andy sarebbe solo l'estrema burla del bizzarro comico newyorkese. Una menzione speciale va anche data alle belle musiche dei R.E.M. Incastonato tra i celebri capolavori del regista ceco, anche questo film, da alcuni ritenuto "minore", è da non perdere.

Voto:
voto: 4/5