La notte del 31 ottobre 1963, in un piccolo paese dell'Illinois, il piccolo Michael Myers uccide barbaramente la sorella con un coltello da cucina. Dopo quindici anni, nella stessa notte, fugge dal manicomio criminale dove era stato rinchiuso e torna nel suo paese natale per compiere un massacro. Horror indipendente a basso budget rimasto nell'immaginario collettivo per aver creato l'icona horror Michael Myers (serial killer feroce, gigantesco e silenzioso che indossa sempre una maschera), per l'accattivante colonna sonora (composta dal regista stesso) e per il perfetto meccanismo di costruzione della suspense che gioca con i nervi dello spettatore come il gatto col topo. E' il padre indiscusso del genere slasher, ovvero quel tipo di horror in un cui un assassino uccide in maniera efferata le sue vittime in un ambiente ristretto, che poi esploderà definitivamente negli anni '80 con le saghe di Venerdì 13 e di Nightmare. Semplice e teso, seminale per il genere horror, rinuncia all'esibizione esplicita della violenza e basa tutta la sua potenza orrorifica sulle atmosfere sinistre, sulle attese silenziose e sui virtuosismi di regia, come il memorabile prologo, ambientato nel '63, che omaggia Alfred Hitchcock e Dario Argento. Vincente ed efficace, per quanto non originale, la scelta di mostrare il punto di vista del killer, attraverso la maschera. Decretò il successo di Carpenter, che poi si affermerà come maestro dell'horror, e diede vita ad un'interminabile serie di seguiti (ben sette) più un prequel/remake firmato da Rob Zombie, anch'esso con relativo sequel. E' una pellicola di culto degli appassionati di horror che vide l'esordio sul grande schermo di una giovane Jamie Lee Curtis nel ruolo della protagonista. Tra i numerosi aneddoti e curiosità relativi a questo film ne ricordo alcuni degni di nota:
- ci sono tantissimi omaggi a Hitchcock, a cominciare dai nomi dei personaggi: Tommy Doyle deriva da La finestra sul cortile mentre Sam Loomis, il celebre dottore per alcuni ispirato a Van Helsing, è preso da Psycho. Un altro dei personaggi si chiama Marion Chambers: Marion era il nome della protagonista di Psycho mentre Chambers era il cognome dello sceriffo sempre nello stesso film.
- Il ruolo del dottor Loomis, poi andato a Donald Pleasence, era stato pensato per Peter Cushing o per Christopher Lee.
- Per l'andatura del personaggio di Meyers, Carpenter si è ispirato al robot interpretato da Yul Brynner nel cult sci-fi Il mondo dei robot.
- La maschera indossata da Michael Myers è quella del Capitano Kirk di Star Trek.
- Il film guardato dai ragazzini in TV è La cosa da un altro mondo di cui Carpenter farà un remake nel 1982.
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