venerdì 6 maggio 2022

Into the Woods (2014) di Rob Marshall

C'era una volta un piccolo villaggio ai margini di un fitto bosco, dove vive un'umanità inquieta, carica di sogni e di aspettative. La dolce Cenerentola desidera ardentemente la sua romantica notte magica, andando al gran ballo indetto dal principe. Un fornaio e sua moglie desiderano il bambino che non è mai nato dal loro matrimonio. Il giovane Jack vuole che la sua mucca possa finalmente produrre tutto il latte necessario per evitare di doverla vendere. L'arrivo in paese di una strega vecchia, appassita e invidiosa, sembra dare una svolta alla vita monotona dei suoi abitanti; così la megera, il cui vero scopo è quello di recuperare una serie di oggetti fatali per ritrovare la sua bellezza da tempo perduta, affida l'incarico al fornaio, dietro la promessa di esaudire il suo desiderio. Quando questi si inoltra nel bosco insieme a sua moglie, per svolgere la sua missione, incontrerà una serie di personaggi bizzarri o pericolosi, che lo faranno riflettere su quanto sia sottile il confine tra aspirazione e bramosia. Questa favola musicale dark diretta da Rob Marshall è l'adattamento cinematografico dell'omonimo musical di Broadway scritto da Stephen Sondheim e James Lapine, che rivisita con un piglio più adulto le più celebri fiabe dei Fratelli Grimm e di Charles Perrault, tra cui Cenerentola, Cappuccetto Rosso, Rapunzel e Jack e il fagiolo magico. Il risultato è un film altalenante e diseguale, visivamente affascinante ma a tratti confuso, con una prima parte trasognata e mielosa ed una seconda, ben più interessante, più cupa e metaforica, in cui l'appuntamento corale nel cuore della "selva oscura" diventa l'allegoria di un percorso interiore di carattere universale, fatto di trappole e delusioni, di cadute e ripartenze, di smarrimenti e riscatti. Il viaggio nel bosco, da sempre archetipo di paure ancestrali legate all'ignoto, è il simbolo di un processo di formazione e di crescita, inevitabilmente sofferto, di natura morale ma non esente dal moralismo edificante tipico delle produzioni Disney, per quanto sia apprezzabile il tentativo del regista di conferire al racconto uno spirito più problematico e audace, ereditandolo dal musical ispiratore. Ma lo spirito più intimo dell'opera di Sondheim/Lapine, ovvero lo scontro traumatico tra ideale e reale, risulta in gran parte annacquato dal diktat hollywoodiano del finale confortante. Nel grande cast (che può contare su interpreti come Meryl Streep, Anna Kendrick, James Corden, Emily Blunt e Johnny Depp) svetta la solita immarcescibile Streep nei panni di una strega carica di contraddizioni e malcostumi tipicamente umani, che la rendono di gran lunga il personaggio più riuscito. Risulta invece un po' patetico il lupo cattivo di Johnny Depp che, quando è lontano dal suo mentore Tim Burton, appare grossolanamente artificioso nei suoi abusati trasformismi.
 
Voto:
voto: 2,5/5

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