lunedì 2 maggio 2022

Leoni per agnelli (Lions for Lambs, 2007) di Robert Redford

Tre vicende che avvengono in luoghi diversi e nella stessa giornata si riveleranno, alla fine, interconnesse da un filo niente affatto casuale. Durante la guerra in Afghanistan due soldati americani, impegnati in un'azione segreta, si ritrovano feriti ed isolati dietro le linee nemiche. Un giovane senatore rampante, Jasper Irving, viene intervistato a Washington dalla brillante giornalista Janine Roth, da sempre sua avversaria politica. Il tema dell'intervista è la presentazione di una nuova strategia bellica con cui Irving millanta di avere in tasca la vittoria della guerra. In un'aula della West Coast University il professor Stephen Malley ha un vibrante dibattito con un suo studente molto dotato ma totalmente disilluso sul fronte dell'ideologia politica. Questo dramma di impegno sociale, prodotto da Tom Cruise, scritto da Matthew Michael Carnahan e diretto da Robert Redford (che torna dietro la macchina da presa dopo una pausa di sette anni), è una composta requisitoria umanitaria ed antimilitarista, che mette nel mirino l'amministrazione Bush e le tendenze guerrafondaie, utilizzando un tono disincantato ed un registro mite, preferendo un sottile "lavoro ai fianchi" piuttosto che un deciso scontro frontale. Molto dialogato ed a tratti verboso, non riesce a centrare pienamente il suo bersaglio perchè manca di forza polemica e di carica pungente, ma preferisce indignarsi con classe e pacatezza, in accordo allo stile ovattato, ma anche didascalico e spesso edificante, di Robert Redford regista, mito vivente di Hollywood perennemente impegnato in difesa dei suoi saldi principi democratici e liberali. Nel cast di divi Meryl Streep è una perfetta incarnazione di intelligenza ed eleganza, Tom Cruise è a suo agio nel ruolo del borioso antipatico politicante e Robert Redford tratteggia finemente un vecchio saggio smaliziato, che ha da tempo rinunciato alle illusioni ma conserva ancora uno sprazzo di speranza nei giovani. Il titolo deriva da una presunta frase di un ufficiale tedesco della seconda guerra mondiale, citata esplicitamente dal personaggio di Redford durante una delle sue lezioni, per indicare dei soldati eroici comandati da un gruppo di incapaci.

Voto:
voto: 3/5

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