James Bond ha deciso di ritirarsi e vive nell'ozio in una lussuosa residenza in campagna, fino a quando i capi dei principali servizi segreti europei vanno a cercarlo chiedendogli di tornare in azione per combattere una misteriosa organizzazione di terroristi internazionali chiamata "SMERSH", che sta eliminando tutte le spie più efficienti. Tra donne belle e pericolose, loschi giocatori d'azzardo ed un virtuoso del Baccarà un po' pasticcione, Bond scopre che la mente che sta dietro alla potente struttura criminale è suo nipote Jimmy Bond, che, nascondendosi dietro lo pseudonimo di Dr. Noah, ha pianificato una sua folle vendetta spinto da nevrosi esistenziali, complessi di inferiorità e inappagati appetiti sessuali. Questa caotica commedia satirica dalla struttura a mosaico, dall'animo irriverente e dal taglio bozzettistico, è una frizzante parodia, a tratti sgangherata ed a tratti irresistibile, delle pellicole della saga di 007, di cui erano già usciti i primi quattro capitoli, riscuotendo un enorme successo mondiale e facendo di Sean Connery una star. E' un film comico generalmente discontinuo ma esilarante nei suoi momenti top, che paga il dazio di una regia condivisa tra Val Guest , Ken Hughes e John Huston (ma anche Joseph McGrath, Robert Parrish e Richard Talmadge girarono diverse sequenze, con l'ultimo non accreditato) e di un cast di grandi stelle (David Niven, Peter Sellers, Daliah Lavi, Ursula Andress, Orson Welles, Joanna Pettet, Woody Allen, Deborah Kerr, William Holden, John Huston, Jean-Paul Belmondo, Terence Cooper, Barbara Bouchet, Jacqueline Bisset), che causò parecchi problemi durante le riprese, allungando i tempi di lavorazione e inficiando l'equilibrio narrativo finale. In particolare divennero celeberrime le continue liti tra Peter Sellers e Orson Welles, con il primo che pretendeva di fare il protagonista e, sentendosi messo in ombra dall'ingombrante e carismatico collega, finì per rifiutare di condividere il set con lui, costringendo i registi ad autentici "salti mortali" in fase di montaggio per le scene che li vedevano insieme. Si vocifera che i motivi principali dello scontro tra i due mattatori fossero l'invidia di Sellers e l'egocentrismo spocchioso di Welles. Nonostante gli evidenti problemi di discontinuità di questa corale Vaudeville cinematografica, il film ha energia, ironia e scatto nelle sequenze più riuscite e si avvale di una formidabile squadra di attori che ne decretò l'appeal per il grande pubblico ed il notevole successo al botteghino. Da segnalare la performance straripante di un giovane Woody Allen, che si dice abbia contribuito in larga parte anche alla sceneggiatura con una serie di invenzioni modellate sulle sue ossessioni personali (il sesso, le nevrosi, l'ebraismo, il cinismo), che nella prima fase della sua carriera erano enfatizzate in maniera parossistica. Non è un caso che il nome del villain principale, interpretato da Allen, sia Dr. Noah, ovvero la storpiatura in ebraico del Dr. No. Ma il vero padre del progetto è il produttore Charles K. Feldman, che fin dal 1964 acquistò i diritti di "Casino Royale", l'unico romanzo di Ian Fleming non ancora sfruttato da Albert Broccoli nella saga ufficiale di James Bond, con l'idea di farne un film, ancora indeciso se di tipo umoristico parodistico o di tipo spionistico d'azione. Dopo un lungo tira e molla, diversi cambiamenti di rotta e svariate scelte in termini di casting e di regia, Feldman optò per la commedia farsesca, ispirandosi parzialmente al coevo Ciao Pussycat (What's New Pussycat?, 1965) di Clive Donner, ma dovette fare i conti con le incontenibili intemperanze di Sellers, istrione tanto geniale quanto bizzarro, che, all'apice del suo successo, entrò fin da subito in rotta di collisione sia con Orson Welles sia con Woody Allen, il cui talento acerbo ma cristallino, faceva già "paura" a molti colleghi della vecchia guardia.
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