giovedì 5 ottobre 2017

madre! (mother!, 2017) di Darren Aronofsky

Una coppia sposata vive serenamente in una grande casa isolata circondata dalla vegetazione. Lei è una giovane donna che si è dedicata totalmente al suo uomo e alla ricostruzione metodica del loro nido, dopo che questo è stato distrutto da un incendio. Lui è un famoso scrittore di mezza età in crisi di ispirazione, troppo preso dal suo lavoro e poco attento ai reali bisogni di lei. La loro quiete apparente viene turbata dall'arrivo di una serie di intrusi: un medico in cerca di alloggio che si rivela ben presto un grande ammiratore del poeta, la sua consorte sfacciata e invadente e i loro due figli maschi che litigano aspramente per questioni di eredità. La situazione degenera con conseguenze incredibilmente violente e, mentre il numero di "invasori" continua a crescere, i due coniugi appaiono sempre più divisi nell'atteggiamento: lui è visibilmente lieto della caotica compagnia di estranei che lo adulano impunemente, alimentando il suo narcisismo, mentre lei cade in uno stato di depressione e isteria, intollerante della profanazione del suo regno. Una gravidanza improvvisa riporterà per un po' tutto alla normalità, ma ben presto darà inizio ad un incubo ancora peggiore. Il settimo lungometraggio di Darren Aronofsky, autore talentuoso e allucinato, devoto ad un cinema esasperato che ruota intorno alle ossessioni, è probabilmente il film più discusso e controverso della stagione 2017. Presentato in anteprima al Festival del Cinema di Venezia è stato accolto da bordate di fischi, provocando reazioni estreme, molta indignazione e ottenendo sparuti consensi da parte dei critici. Trattasi di un'opera complessa, provocatoria, ruvida, delirante, a tratti sgradevole, indubbiamente pretenziosa nella sua concezione e inevitabilmente destinata a dividere per la sua carica ambigua costruita con truce effettismo. Forte di un cast di stelle che annovera Jennifer Lawrence, Javier Bardem, Ed Harris, Michelle Pfeiffer, Domhnall Gleeson e Brian Gleeson, questo dramma surreale travestito da thriller/horror sconfina spesso nella commedia nera grottesca, con cadute nel kitsch e nel macabro. Senza svelare troppo sulla trama, per non rovinare la visione allo spettatore, possiamo dire che madre! è essenzialmente una tetra metafora del processo creativo (inteso in senso artistico, sacro e biologico), appesantita da un tripudio orgiastico e talvolta dissennato di simbolismi eterogenei, indubbiamente affascinanti ma che danno l'impressione di procedere per accumulo sregolato. Tra questi citiamo innanzi tutto le innumerevoli allegorie religiose (il Creatore, la (madre) Natura, l'Eden, il frutto del peccato, Adamo ed Eva, Caino e Abele, il diluvio universale, il Nuovo Testamento, il Messia, l'ultima cena, l'Apocalisse) che suggeriscono, come possibile chiave interpretativa, un'ardita rivisitazione del testo biblico. Ma c'è anche molto altro nel film di Aronofsky: apologia ecologista, ambizioni omeriche, critica del divismo, divagazioni metafisiche, pessimismo antropologico, contrapposizione tra maschile e femminile. E se l'approccio concettuale è encomiabile per personalità e ricerca di originalità, la mano tipicamente pesante dell'autore finisce per sovraccaricare tutto (che è indubbiamente anche troppo per un film solo) con barocchismi ed eccessi, a danno della sottigliezza introspettiva e della profondità analitica. Nella grande squadra di attori la Lawrence e la Pfeiffer sono le più brave e rubano la scena a tutti. Il punto esclamativo del titolo può essere idealmente usato come simbolo pregnante di ciò che è questo film: un'odissea allegorica supponente e accattivante che non ha mezze misure e che sarà odiata o amata più o meno per gli stessi motivi. In perfetto stile Aronofsky.

Voto:
voto: 3/5

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