giovedì 1 febbraio 2018

Lady Bird (Lady Bird, 2017) di Greta Gerwig

Christine è una diciassettenne inquieta che vive a Sacramento, provinciale e misconosciuta capitale della California, si fa chiamare da tutti "Lady Bird" e sogna di evadere dalla sua inerte quotidianità di scuole cattoliche e recite teatrali per trasferirsi a New York, in cui frequentare il college e un ambiente più colto ed emancipato. Afflitta dalle ansie tipiche della sua età (la paura e la voglia di crescere, la scoperta del sesso, le grandi aspirazioni, il desiderio di essere accettata), Christine vive un rapporto di amore e odio con la sua famiglia, premurosa ma costantemente alle prese con problemi economici: tra un padre affettuoso, disoccupato e depresso, un fratello adottivo di origine ispanica e una madre infermiera, dura e concreta, che la ama tantissimo ma non riesce a dimostrarlo. Scritta e diretta dall'attrice Greta Gerwig, questa commedia drammatica con chiari riferimenti personali (la Gerwig è di Sacramento e ha scelto di ambientare il film proprio nel periodo in cui lei aveva 18 anni) è un sincero affresco generazionale sul difficile momento dell'adolescenza, sospeso tra il racconto di formazione e l'autobiografia malinconica. Fresco e sbarazzino come la sua protagonista, egregiamente interpretata dalla promettente Saoirse Ronan, questo coming of age al femminile trova i suoi momenti migliori nei dialoghi frizzanti ed ha il suo cuore pulsante nel rapporto, intenso e problematico, tra madre e figlia. Oltre alla Ronan, brava e bella, nel cast spiccano Laurie Metcalf, Tracy Letts e Timothée Chalamet. Il buon lavoro di scrittura non trova analogo riscontro in una regia un po' piatta, che ha però l'intelligenza di affidarsi, con schiettezza e senza sentimentalismi, ai personaggi principali, verso cui è evidente lo sguardo teneramente complice della neo-autrice californiana. Le delicate questioni trattate dalla pellicola (il traumatico passaggio verso l'età adulta, il contrasto tra affetti privati e desideri personali, la difficoltà di essere genitori ma anche quella di essere figli) vengono affrontate con agile leggerezza, evitando con oculatezza sia la superficialità sia il predicozzo morale. Questo fiore all'occhiello del cinema indipendente americano dell'anno 2017, acclamato dai critici non senza una certa sopravvalutazione, ha avuto anche il riconoscimento, per ora platonico, dell'Academy Awards che gli ha accreditato cinque nomination "pesanti" agli Oscar: film, regia, sceneggiatura e le due attrici Saoirse Ronan e Laurie Metcalf. Non sarà facile portare a casa premi ma Lady Bird vola già alto e leggero, sospinto dal soffio potente di quella vivace fucina "indie", capace di sfornare ogni anno le opere più interessanti che provengono da oltre oceano. God bless it!

Voto:
voto: 3,5/5

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