venerdì 10 giugno 2022

Jurassic World - Il dominio (Jurassic World Dominion, 2022) di Colin Trevorrow

Sono trascorsi 4 anni dall'eruzione che ha distrutto Isla Nublar e i dinosauri, portati sul continente per essere formalmente salvati, si aggirano ormai indisturbati nel così detto mondo "civilizzato", convivendo difficoltosamente con gli umani e con le altre specie viventi, separate da queste da ben 65 milioni di anni di evoluzione. Malgrado uno sfruttamento indiscriminato da parte di loschi furfanti senza scrupoli, la potente multinazionale Biosyn ha creato per loro un rifugio naturale protetto sulle Dolomiti italiane, proseguendo la sperimentazione sulla clonazione genetica e sulla manipolazione del DNA, ufficialmente per scopi benefici. Percorrendo itinerari investigativi diversi, Owen Grady e Claire Dearing da un lato, ed il professor Alan Grant e la paleobotanica Ellie Sattler dall'altro, giungeranno nella sede della Biosyn, nutrendo forti sospetti sull'operato del suo capo supremo, il magnate multimilionario Lewis Dodgson. Qui ritroveranno una vecchia conoscenza, lo stravagante Ian Malcolm, ed una improbabile alleata, la pilota avventuriera Kayla Watts, convertitasi alla nobile causa ambientalista dopo un passato da mercenaria contrabbandiera. Tutto è pronto perchè avvenga il tanto atteso scontro finale tra l'uomo e la natura, in cui, ancora una volta, la vita troverà il modo di farsi strada. Il capitolo finale della nuova trilogia giurassica è un film d'azione pachidermico, artificioso, lungo, citazionista, furbescamente nostalgico nei suoi costanti ammiccamenti al primo episodio spielberghiano, concepito con enfasi magniloquente come chiosa di una grande avventura durata fin troppo, ma dal passo pesante e dal fiato corto. La reunion del cast nuovo e vecchio, con il ritorno fuori tempo massimo dei tre vecchi protagonisti del film del 1993 (Laura Dern, Sam Neill, Jeff Goldblum) è uno dei grandi problemi di questa pellicola stiracchiata, diretta con scarso nerbo dal redivivo Colin Trevorrow. I personaggi della Dern, di Neill e di Goldblum, appaiono posticci e patetici, scritti con la mano sinistra e interpretati con poca convinzione dai rispettivi attori. Non è un segreto che lo stesso Sam Neill abbia più volte dichiarato pubblicamente le sue remore sul ritorno al personaggio di Alan Grant, ed il suo impaccio recitativo risulta impietosamente evidente. Al di là di questo aspetto, il film viene schiacciato dallo stesso peso della sua ambizione e dalla voglia di far quadrare alla perfezione tutte le fila del discorso, nel suo groviglio di sottotrame affastellate alla rinfusa. Emerge a tratti anche una chiara sensazione di noia ed un fastidioso senso di ripetizione, in un copione che ormai abbiamo imparato tutti a memoria. Nessuna sorpresa, nessuno scatto, nessun momento capace di creare reale patos o stupore, ma tutto si svolge esattamente come previsto, in una progressione programmatica dal sapore edificante, come da (peggior) tradizione hollywoodiana. Da salvare unicamente la lunga sequenza di azione sull'isola di Malta, il solo momento in cui anche gli effetti speciali sempre più sofisticati risultano pienamente all'altezza. La magia, il brivido, l'attesa stuzzicante e la suspense tagliente presenti nell'opera originale di Steven Spielberg sono ormai un lontanissimo ricordo e ci auguriamo che questa seconda trilogia ponga realmente la definitiva parola fine all'abusata epopea dei dinosauri. Persino il glorioso T-Rex, simbolo iconico, feroce e possente di questo universo di fanta-generica, avrebbe molto "da ridire" sul trattamento che gli viene riservato in questo film claudicante e vanamente pretenzioso.
 
Voto:
voto: 2/5

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