mercoledì 13 settembre 2023

Pusher - L'inizio (Pusher, 1996) di Nicolas Winding Refn

A Copenaghen Frank è uno spacciatore che sguazza nel sottobosco criminale della capitale danese, circondato da loschi e degni compari anche peggiori di lui. Deciso a dare una svolta alla sua carriera di pusher, convince il serbo Milo a farsi dare a credito una grossa partita di eroina, convinto di smerciarla facilmente e ricavare un cospicuo guadagno, con cui pagare il trafficante e tenere il resto per sé. Ma le cose non vanno come previsto e Frank finisce per perdere sia la droga che i soldi. Si ritrova così, suo malgrado, nel mirino di Milo e della polizia e deve inventarsi rapidamente qualcosa per salvarsi la vita. Interessante esordio registico del danese Nicolas Winding Refn, che ha anche scritto il film insieme a Jens Dahl, con questo thriller crime cupo e crudo, girato in patria a basso costo ma già con una chiara concezione di cinema (nonostante la sua totale mancanza di esperienza sul campo), a metà strada tra l'apologo cinico, la denuncia sociale e il sordido romanzo criminale. Denso, asciutto e serrato nei suoi 105 minuti di durata, il film ci immerge, senza enfasi e senza sconti, nella tetra realtà di un microcosmo di violenza e di miseria morale, un mondo oscuro popolato da personaggi spietati e selvaggi che vivono ai margini della società civile, reietti brutali e maledetti che ormai sembrano avere ben poco di umano. Il racconto si snoda nella settimana infernale e cruciale della vita di Frank, realisticamente calato in ambientazioni torbide e degradate (i quartieri malfamati di Copenaghen, immortalati soprattutto di notte), che sono ben più di un semplice scenario di sfondo, ma diventano quasi una sorta di inquietante personaggio aggiunto. Con uno stile algido e asettico, e con la macchina da presa che ossessivamente pedina il protagonista, ponendo così lo spettatore in sintonia con la sua situazione tragica e disperata, la pellicola scorre tesa e impietosa, offrendo ben pochi ripari emotivi (l'incontro di Frank con la madre, il suo amore per la bella Vic), che hanno anche la funzione in antifrasi di accentuare l'angoscia del presente, lasciando intravedere, in beffardo contrasto, la remota possibilità di una vita alternativa migliore. Bene interpretato da un cast di attori poco famosi ma estremamente credibili (Kim Bodnia, Zlatko Buric, Laura Drasbæk ed un giovane Mads Mikkelsen), il film è stato distribuito nel nostro paese soltanto nel 2007 ed ha avuto due seguiti (sempre diretti da Refn), Pusher II - Sangue sulle mie mani (Pusher II, 2004) e Pusher 3 - L'angelo della morte (Pusher III, 2005), nonché un remake britannico: Pusher (2012) di Luis Prieto.

Voto:
voto: 3,5/5

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