Un militare delle forze speciali colombiane ruba, durante un'incursione nella residenza di un boss del narcotraffico, un micidiale congegno tecnologico ultra-avanzato, capace di violare e di controllare a distanza qualunque tipo di dispositivo elettronico conosciuto, provocando così esplosioni di aerei in volo, blackout elettrici, disconnessioni globali di reti informatiche, manipolazione di dati digitali, crolli dei mercati finanziari in borsa e persino l'attivazione di ordigni di distruzione di massa. Questa terribile super arma fa gola a terroristi, speculatori, faccendieri e uomini di potere di ogni tipo e scatena una caccia senza precedenti e senza esclusione di colpi, in cui si trovano coinvolte quattro donne pronte a tutto: una risoluta agente della CIA ("Mace" Brown), una geniale hacker inglese dell'MI6 (Khadijah), una letale spia tedesca (Marie) e una psicologa colombiana (Graciela). Nonostante le rivalità iniziali e le diverse squadre di appartenenza, le quattro saranno costrette a far fronte comune per contrastare un potente nemico dai molti volti che potrebbe causare un'apocalisse globale se venisse in possesso della diabolica arma hi-tech. Questo spy-movie tutto al femminile, scritto e diretto da Simon Kinberg e rimandato di circa un anno a causa della pandemia di covid-19, è un thriller d'azione all'americana sulla falsa riga dei film di James Bond o di Mission Impossible, con delle tostissime agenti in gonnella assolute protagoniste ed i maschi relegati in ruoli secondari: antagonisti, familiari, villain, colleghi o figure di supporto. Tra inseguimenti spericolati, sparatorie al fulmicotone, lotte corpo a corpo, ambienti lussuosi, location scenografiche, fascino glamour, tradimenti e alleanze, tutto si riduce ad un accumulo convenzionale di esagerazioni spettacolari, colpi di scena prevedibili, situazioni inverosimili ed il solito immancabile fondo di retorica dell'ennesima grossolana messa in scena della lotta tra il bene e il male. Estremamente attento, in accordo al moderno conformismo edificante delle pellicole hollywoodiane, ad alternare protagoniste di razze diverse ed a celebrare con enfasi il "girl power", questo film scialbo e tutto sommato innocuo, vale unicamente per la bravura e la bellezza delle magnifiche attrici (Jessica Chastain, Diane Kruger, Penélope Cruz, Lupita Nyong'o e Bingbing Fan) che illuminano lo schermo e garantiscono un carismatico appeal, ma senza mai andare oltre la patina di un intrattenimento leggero. La Chastain e la Kruger "fanno a botte" (in tutti i sensi) per contendersi la palma della più convincente ed un equo pareggio è praticamente inevitabile. Il titolo (apparentemente enigmatico) è un omaggio al nome in codice ("355") della prima donna spia americana, attiva durante la Rivoluzione delle 13 colonie contro l'Inghilterra ed il cui vero nome è rimasto sempre misterioso.
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