domenica 2 gennaio 2022

Widows - Eredità criminale (Widows, 2018) di Steve McQueen

Harry Rawlins è un rapinatore che agisce al servizio della famiglia Mulligan, dei gangster che da lungo tempo dominano le attività criminali a Chicago e che sono in guerra con i Manning, guidati dal nero Jamal che cerca di soffiargli il controllo del territorio e di farsi una carriera in politica. Durante una rapina finita in una strage, Harry perde la vita insieme a tutta la sua banda e lascia alla sua devota moglie Veronica una pesante eredità: risarcire i Mulligan ed i Manning del danno subito. L'ardimentosa donna non si perde d'animo, forma una sua squadra radunando tutte le vedove del gruppo di Harry e decide di organizzare un nuovo colpo grosso, partendo dai piani trovati su un quaderno di appunti del marito. Vibrante caper-movie di azione violenta di Steve McQueen, liberamente ispirato alla serie televisiva degli anni '80 "Le vedove" e sceneggiato dal regista insieme alla scrittrice Gillian Flynn, divenuta celebre per il best seller "Gone Girl" da cui David Fincher ha tratto l'omonimo thriller del 2014. Diretto con ritmo agile e stile raggelato, è un cupo film di genere impreziosito dal tocco autoriale che McQueen dispensa largamente in ogni sua opera, alternando sequenze brutalmente efferate a momenti intimi che approfondiscono sottilmente la psicologia dei personaggi principali, con un occhio di riguardo per quelli femminili che sono volutamente posti in rilievo, diventando i veri protagonisti. Oltre a raccontare una truce storia di violenza, di riscatto, di passione e di morte, il regista è principalmente interessato ad un duplice obiettivo: descrivere criticamente una ideale "mappa" di corruzione e degrado in cui crimine e politica colludono in un unico intreccio di ignobile marciume, e rappresentare come il mondo criminale declinato al femminile non sia meno spietato, meno risoluto e meno "efficace" dell'atavico corrispettivo maschile, storicamente più abituato a stare sotto i "riflettori" della cronaca, ma generalmente meno intuitivo e meno abile nel leggere le sfumature. Privo di ogni indulgenza ironica per mitigarne l'impatto, il film si avvale di un reparto tecnico di prim'ordine (tra cui citiamo la fotografia di Sean Bobbitt e le musiche di Hans Zimmer) e di un solido cast multietnico che annovera attori eccellenti come Viola Davis, Michelle Rodriguez, Elizabeth Debicki, Cynthia Erivo, Jacki Weaver, Carrie Coon, Colin Farrell, Daniel Kaluuya, Liam Neeson e Robert Duvall. Ovviamente non mancano i lunghi piani sequenza "silenziosi" e fortemente evocativi, autentico marchio di fabbrica dell'autore, come quello iniziale che ci offre una prospettiva via via più ampia del quartiere dove sorge la residenza dei Mulligan, che fornisce allo spettatore un immediato e pregnante quadro ambientale d'insieme che vale più di mille dialoghi.

Voto:
voto: 3,5/5

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