La fine di un'antica tregua tra la razza umana e il mondo fantastico provoca l'arrivo di una terribile minaccia: il principe infernale Nuada, che risveglia un esercito di macchine assassine per sterminare la razza umana. Toccherà al rude Hellboy il compito di bloccarlo, ma non prima di avere risolto le beghe interne al suo dipartimento di ricerche paranormali, che vedono coinvolta anche la sua vulcanica ragazza Liz. Mirabolante secondo episodio delle avventure del demone creato dalla
penna di Mike Mignola e portato sul grande schermo da Del Toro. Come al
solito col regista messicano si procede a due livelli: il mondo reale e
quello fantasy e, ancora una volta, le note liete arrivano dal secondo.
Del Toro concilia il suo innato senso dell'orrido con uno spettacolare
apparato visionario che si esplica attraverso luoghi, situazioni e
creature che appaiono "credibili" attraverso dialoghi esilaranti sempre
sospesi tra cinismo e tenerezza. Esteticamente Del Toro non si discute e
le sue suggestioni lovecraftiane donano un fascino "antico" al fantasy
moderno. Davvero bravi Ron Perlman e Selma Blair.
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