A Sin City crimine, corruzione, oscenità e violenza sono di casa. Nelle strade buie della città del peccato si
muovono sinistri personaggi dall'animo violento e dall'indole
tormentata: il gigante sfigurato Marv, tenero con le ragazze e feroce con i nemici, lo sbirro Hartigan, che mette in gioco la sua vita per salvare la bella Nancy da un pedofilo omicida, l'ambiguo Dwight, con un passato oscuro alle spalle e innamorato di Gail, sexy leader di una gang di prostitute assassine. E poi ancora il serial killer cannibale Kevin, il viscido Jackie Boy e i corrotti fratelli Roark, uno senatore e l'altro cardinale, che reggono i fili della malavita di Sin City. Dall'omonima serie a fumetti di culto il suo creatore Frank Miller e
l'estroso Robert Rodriguez hanno tratto un formidabile film nero (diviso in quattro episodi più un prologo e un epilogo), in cui
l'estetica noir è il vero protagonista. La rilettura in chiave moderna del noir "hard boiled" di
Hammett e Chandler, ereditata pari pari dalla graphic novel, è
formidabile e si arricchisce di elementi esotici e suggestioni pulp con
maggiori dosi di sesso, sangue e violenza. Dal punto di vista stilistico
e visuale ci troviamo di fronte ad una pietra miliare del genere, un
nuovo modello con cui fare i conti perchè Sin City non è
semplicemente l'adattamento di un comic ma è proprio un fumetto
on-screen: le scenografie, i personaggi, le situazioni ne seguono le
regole, i movimenti ed i tempi con un vigore plastico ed uno splendore
visivo mai visto prima. E' senza dubbio il miglior cinecomic mai
realizzato nell'ambito della produzione occidentale. Tarantino ha collaborato con il suo "brother" Rodriguez dirigendo alcune scene del
quarto episodio.
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