mercoledì 6 agosto 2014

Il Padrino (The Godfather, 1972) di Francis Ford Coppola

Ispirato all’omonimo romanzo di Mario Puzo, è la storia (in forma di saga) di una famiglia mafiosa italo americana, ambientata a New York tra gli anni '40 e gli anni '50, raccontata con tono epico nostalgico fino a trasformarsi in una grande tragedia di statura classica e di respiro universale. E' unanimemente considerato (a ragione) uno dei più grandi film della Storia del Cinema, fu un enorme successo di pubblico e critica (ma non senza polemiche) e venne premiato con 3 Oscar tra cui miglior film. Più che un apologo sulla mafia è un affresco "romantico" sulla Famiglia patriarcale che i nostri migranti del primo '900 portarono oltre oceano ed utilizzarono come scudo dai pericoli di una terra straniera ricca di opportunità ma anche d'insidie verso i più deboli. Violento, duro, commovente, memorabile, è un film straordinario che mitizza un'epoca ed un codice "morale" della vecchia mala, ormai definitivamente sepolto sotto la coltre della feroce avidità di denaro e potere delle nuove gang. Sorretto da una sceneggiatura granitica, impreziosito dalla superba fotografia "scura" di  Gordon Willis, dalle ispiratissime musiche di Nino Rota, vanta anche un cast stellare e probabilmente irripetibile: Marlon Brando, Al Pacino, Robert Duvall, Diane Keaton, James Caan. Il regista rappresenta i Corleone come degli eroi barbari antichi e solenni, che combattono in nome di un ideale tribale più importante della vita e della patria: la Famiglia, immergendoci completamente (grazie alla perfetta caratterizzazione dei personaggi principali) in questo oscuro mondo parallelo. Tantissime le sequenze memorabili entrate di diritto nella storia del cinema: dalle “suppliche” al Padrino nella scena iniziale della festa di matrimonio, alla celebre testa di cavallo mozzata nel letto, dall’omicidio di Sollozzo e McCluskey nel ristorante al sublime esilio siciliano, fino al repulisti finale, cadenzato come una tragedia greca e genialmente montato insieme al battesimo del figlio di Connie: sacro e profano, bene e male, acqua e sangue, in una travolgente rapsodia primitiva e viscerale, carica di simbologie arcane. L’interpretazione di Brando nei panni del vecchio Don è una di quelle che resteranno come iconografia della settima arte. Il film diede al regista la fama mondiale, è un capolavoro assoluto che ancora oggi non ha perso un briciolo nè della sua forza, nè del suo fascino oscuro sottilmente evocativo. E' anche il vertice irraggiungibile tra tutti i gangster movies.

La frase:Gli farò un'offerta che non potrà rifiutare

Voto:
voto: 5+/5

Nessun commento:

Posta un commento