mercoledì 6 agosto 2014

The Dead - Gente di Dublino (The Dead, 1987) di John Huston

Opera ultima del grande autore americano, The Dead - Gente di Dublino è tratto da un racconto di James Joyce, riprodotto sullo schermo con esemplare fedeltà e suggestiva accuratezza formale. Pochissimi autori di cinema sono riusciti a chiudere la propria carriera con film tanto degni del loro talento e tanto significativi come testamento spirituale e sintesi artistica (forse solo il Bunuel di Quell’oscuro oggetto del desiderio e il Pasolini di Salò, ma non con la stessa programmatica lucidità hustoniana). La straordinaria aderenza del regista al racconto originale e al suo spirito, diventa motivo di ispirazione per un autentico gioiello cinematografico, ammirevole per maestria formale, eleganza della messa in scena, profondità concettuale. La rievocazione di una cena di capodanno, all’inizio del novecento, è lo spunto per una riflessione sui piaceri e sui valori della vita (l’amore, l’amicizia, la convivialità, le memorie, le sintonie affettive e le affinità spirituali, il sentimento del tempo trascorso e di quello rimanente), che si amplia gradualmente a un bilancio esistenziale da parte dell’autore, nel segno struggente dei ricordi di una vita e della serena accettazione della morte. Raramente il cinema ha espresso con tanta sensibilità e tanto limpida semplicità temi di questa difficoltà (possiamo ricordare solo il Bergman de Il posto delle fragole o il Tavernier di Una domenica in campagna, ma senza il coinvolgimento autobiografico di Huston, che muore subito dopo la fine della lavorazione del film). Si conclude così, degnamente, l’opera di un regista discontinuo ma quasi mai banale, un autore capace di anticipare i tempi (molti suoi film non sono stati compresi all’uscita e sono stati poi rivalutati), un maestro del cinema che ha realizzato almeno due o tre autentici capolavori (e non sono molti quelli che ne possono vantare di più), una decina di film memorabili ed altri degni di rivisitazione.

Voto:
voto: 4,5/5

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