mercoledì 25 gennaio 2017

Escobar (Escobar: Paradise Lost, 2014) di Andrea Di Stefano

Nick, giovane surfista canadese, raggiunge il fratello in Colombia e qui si ferma, convinto di aver trovato il paradiso terrestre. L’incontro con la bella Maria, di cui il nostro s’innamora perdutamente, cambierà per sempre la vita del ragazzo, a partire dal giorno in cui Maria gli farà conoscere il suo potente e temuto zio, Pablo Escobar, il più celebre narcotrafficante di tutti i tempi, adorato dalle folle come un eroe popolare. L’inevitabile ingresso di Nick negli “affari di famiglia” trasformerà la sua vacanza colombiana in un incubo. Interessante esordio registico dell’italiano Andrea Di Stefano (finora più conosciuto come attore per aver preso parte a grandi produzioni internazionali), con questo film teso e cupo, a metà strada tra il biopic, il thriller, l’action movie ed il noir. Diretto con buona perizia tecnica e lucido senso della narrazione drammatica, contiene già nell’eccellente citazione del titolo originale (Paradise Lost) il suo senso più intimo: il giardino dell’Eden in cui i due giovani amanti, pieni di entusiasmo e di passione, si perdono a causa della presenza del diavolo, che prima li tenta, poi li ammalia e infine li travolge nel suo disegno malefico. Ma l’autentico punto di forza del film risiede nell’eccellente interpretazione del sempre grande Benicio Del Toro, che prima si trasforma fisicamente in Escobar e poi ce ne mostra il carisma, il fascino sinistro, la violenza sanguinaria, ma anche gli slanci sentimentali e la tenerezza nei confronti della sua famiglia. Memorabile, in tal senso, la sequenza in cui Del Toro/Escobar canta in pubblico la versione spagnola di “Dio come ti amo”, dedicandola alla moglie. Tra i deliri di onnipotenza, le fiabe lette ai figli, le colorite riunioni familiari e gli stermini brutali dei suoi rivali, l’autore ci mostra la quotidianità del male del feroce “re della cocaina”, divenuto popolarissimo negli anni ’80 e ’90 fino alla sua tragica fine. La gigantesca performance di Del Toro è il baricentro dell’azione e fa ovviamente sbiadire quelle del resto del cast, in cui citiamo Josh Hutcherson e Claudia Traisac, a loro agio nei panni dei due giovani innamorati alle prese con un destino più grande di loro. Il senso di tragedia incombente che pervade la pellicola fin dalle prime scene diventa la cifra stilistica di un’opera che si lega al male indissolubilmente come il suo titanico protagonista.

Voto:
voto: 3,5/5

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