mercoledì 18 gennaio 2017

Lost River (Lost River, 2014) di Ryan Gosling

In una inquietante cittadina della provincia americana, l’ancora piacente Billie, madre single di due figli e perennemente in bolletta, cerca di salvare la sua fatiscente casa da un atto di espropriazione della banca locale. Nel tentativo di migliorare il budget familiare la tenace donna accetta di lavorare in un oscuro club per feticisti, dove si consumano macabri spettacoli (di finzione) all’insegna di sangue e sesso. Intanto il suo figlio maggiore, Bones, s’invaghisce della dolce vicina, Rat, si mette contro una banda di pericolosi bulli che terrorizzano le strade e scopre l’esistenza di una misteriosa città sommersa. L’esordio alla regia del divo Ryan Gosling è un thriller fantastico dai toni surreali che omaggia, per ammissione esplicita del regista, tanto cinema d’autore americano e non, pescando a piene mani dalle atmosfere evocate da opere di autori di culto quali David Lynch, Terrence Malick, Nicolas Winding Refn e persino il nostro Mario Bava (per l’uso espressivo dei colori cromaticamente saturati), omaggiato già dalla presenza nel cast della sua vecchia “musa” Barbara Steele. Con molta ambizione e non poco coraggio Gosling si discosta dai percorsi mainstream con cui la sua carriera d’attore è solitamente accostata ed imbocca la via impervia del cinema di genere d’autore, infarcendolo di suggestioni oscure, di un certo narcisismo di maniera e di tutte le sue presunte passioni cinefile all’insegna di un pretenzioso maledettismo al neon non privo di fascino (per l’indubbia potenza visiva della messa in scena), ma carente della necessaria personalità artistica per potersi reggere saldamente sulle proprie gambe. Poco originale nello stile derivativo e a tratti confuso nell’accumulo di influenze, l’opera merita comunque un’ampia sufficienza per l’audacia delle ispirazioni, le atmosfere decadenti da incubo urbano post apocalittico ed alcune sequenze di notevole impatto visivo, come quella notturna sul fiume o gli interni infernali del club sadomaso. Il giudizio su Gosling regista è quindi rimandato ad un suo eventuale futuro progetto meno imitativo e più originale. Nel cast segnaliamo: Christina Hendricks, Saoirse Ronan, Iain De Caestecker, Eva Mendes (compagna del regista) e la regina dell’horror gotico italiano degli anni ’60, Barbara Steele.

Voto:
voto: 3/5

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