venerdì 24 febbraio 2017

Allied - Un'ombra nascosta (Allied, 2016) di Robert Zemeckis

1942, durante la seconda guerra mondiale: l’ufficiale dei servizi segreti Max Vatan, franco-canadese al servizio degli “alleati”, viene mandato in missione segreta a Casablanca, dove dovrà prendere contatto con la spia francese Marianne Beausejour, fingersi suo consorte e, con il suo aiuto, eliminare l’ambasciatore tedesco in Marocco. L’operazione ha successo, i due s’innamorano, tornano a Londra, si sposano sul serio e danno alla luce una bambina. Ma un’amara sorpresa incombe sulla loro relazione e l’ombra del sospetto trasformerà ben presto l’idillio in un inferno. Patinato dramma bellico targato Zemeckis, che omaggia i classici, ammicca al glamour hollywoodiano che tanto piace al pubblico mainstream e contamina la Storia con un’estetica fin troppo contemporanea per essere credibile. I due divi protagonisti, Brad Pitt e Marion Cotillard, funzionano a fasi alterne: il primo è troppo ingombrante e la seconda è spesso scialba. Persino la chimica tra i due non convince mai appieno e le scene d’amore appaiono ora forzate ora pacchiane (il sesso in macchina durante la tempesta di sabbia è un imperdonabile scivolone per un regista navigato come Zemeckis). Anche la suspense, che dovrebbe essere il punto di forza della seconda parte “hitchcockiana”, risulta indebolita da soluzioni narrative assai prevedibili, con inevitabile finale strappalacrime che sarà gioia e tormento degli irriducibili amanti del kleenex da sala. Più che un film brutto è un film fragile e banale, che cerca maldestramente di far convivere l’incanto nostalgico per il cinema d’antan con la cinica asprezza dei giorni nostri, dando vita ad un pastiche insipido che si autoimmola allo charme divistico dei due protagonisti.

Voto:
voto: 2,5/5

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