Virginia,
anni ’40: il giovane Desmond T. Doss, volenteroso idealista innamorato della
bella infermiera Dorothy, decide di arruolarsi nell’esercito per servire il suo
paese nella seconda guerra mondiale. Ma Desmond è un convinto obiettore di
coscienza, contrario all’uso delle armi e animato da una profonda fede
cristiana. La saldezza delle sue convinzioni è stata cementata dalla difficile
situazione familiare (dovuta a un padre violento ubriacone spezzato nell’animo
dagli orrori della “grande guerra”) e da un incidente domestico che ha segnato
per sempre la sua infanzia. Desmond dovrà scontrarsi con l’ostilità e la diffidenza
di commilitoni e superiori, che non riescono a comprendere le sue idee, ma,
grazie a una volontà di ferro accompagnata da un’incredibile forza morale,
riuscirà a rendersi utile alla causa come soccorritore medico in prima linea e
diventerà un eroe durante la sanguinosa battaglia di Okinawa, in cui salverà 75
uomini senza mai utilizzare un’arma. Spettacolare dramma bellico, tratto dalla
vera storia di Desmond T. Doss e diretto con mestiere da Mel Gibson, che qui
trae ispirazione diretta dai film di guerra del periodo classico, zeppi di
enfasi drammatica e di mitizzazione eroica filoamericana. Dal punto di vista
tecnico è un film notevole, specialmente nelle sequenze di battaglia
rappresentate con un furore visivo ed un cruento realismo che non può lasciare
indifferenti. Peccato però che il film risenta di tutti i difetti tipici del
cinema del celebre attore regista, a quanto pare momentaneamente tornato in
auge dopo i chiacchierati trascorsi personali che lo avevano reso persona “non
gradita” a Hollywood. In tal senso la pellicola è quasi paradigmatica
dell’estetica di Gibson: retorica, radicale, fideistica, violenta, manichea. E
se l’azione drammatica nelle (lunghe) scene di combattimento è di ottima fattura,
i momenti sentimentali sono banali, l’intera parte dell’addestramento è a forte
effetto déjà vu e l’introspezione del
personaggio principale e dei suoi conflitti interiori si sofferma a malapena alla
patina superficiale. Non è difficile capire perché sia piaciuto tanto
all’Academy Awards che gli ha tributato ben sei nominations agli Oscar 2017,
tra cui miglior film e miglior regia. Nell’importante cast spicca il
protagonista Andrew Garfield (anche lui candidato come attore), accompagnato da
Vince Vaughn, Sam Worthington, Hugo Weaving, Ryan Corr, Teresa Palmer.
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