lunedì 31 ottobre 2011

Picnic ad Hanging Rock (Picnic at Hanging Rock, 1975) di Peter Weir

Il 14 febbraio del 1900, giorno di San Valentino, durante un gita scolastica nella zona selvaggia di Hanging Rock, scompaiono misteriosamente una insegnante e tre ragazze di un collegio australiano. Dopo tre giorni di infruttuose ricerche una di loro viene ritrovata, turbata, ferita e incapace di ricordare l'accaduto a causa di una strana amnesia. Le altre donne non saranno mai più ritrovate, nè sarà mai fatta luce sugli inquietanti avvenimenti di quei giorni, come se fossero state inghiottite dall'aspro territorio montuoso di Hanging Rock. Mirabile capolavoro del grande regista australiano Peter Weir, che fece scoprire al mondo la magia del cinema "agli antipodi" in tempi non sospetti, e ben prima dei vari Peter Jackson, Nicole Kidman, eccetera. E' un film assolutamente imperdibile, tratto da un romanzo di Joan Lindsay: elegantissimo, stilisticamente prezioso, raffinato nella descrizione di un microcosmo femminile dell'età Vittoriana, magico nella rappresentazione di una natura selvaggia, affascinante e inquietante al tempo stesso. Tra immagini pregiate, scenari mozzafiato e atmosfere arcane di possente suggestione evocativa Weir mette in campo tutta la grandezza del suo cinema, a metà strada tra idillio incantato e incubo tortuoso, senza rinunciare ad una critica sociale raffinata quanto pungente. I tempi dilatati, le immagini sofisticate, l'immersione totalizzante nella natura panica, la descrizione di un mondo antico ed ovattato, la percezione di un pericolo ancestrale e sfuggente ci calano appieno in questo mistery di classe sopraffina. Questo film è la riprova di come il fascino del non visto e del non spiegato superi, di gran lunga, le tranquillizzanti tentazioni didascaliche di un cinema più commerciale. Da non perdere!

Voto:
voto: 5/5

Nessun commento:

Posta un commento