venerdì 21 marzo 2014

La finestra di fronte (La finestra di fronte, 2003) di Ferzan Ozpetek

Intenso dramma sentimentale a due livelli: quello della memoria, attraverso il ricordo di un amore perduto e proibito da parte di un anziano (Massimo Girotti) che soffre di amnesie, e quello del presente, attraverso un prevedibile triangolo amoroso Nigro-Mezzogiorno-Bova. La prima parte è la migliore. Ozpetek fa quello che sa fare meglio: molti personaggi, molti sentimenti e un po' di verace folklore, ma è solo grazie al personaggio di Girotti, che emana un'austera nobiltà antica, che il film riesce a trasmettere sprazzi di sincera umanità, elevandosi dalla sua dimensione di ordinaria banalità. Buon successo di pubblico per un film mediocre, premiato quattro volte ai David di Donatello. Bella la colonna sonora non originale che si avvale di brani di Giorgia, Nada, Mina, Guadalupe Pineda e Sezen Aksu. Il regista turco resta sempre a metà strada tra una commedia agrodolce dal retrogusto kitsch ed un romanticismo alienato che percorre il filo di un dolente intimismo, spesso inerente alla ricerca dell'identità sessuale. Tra le due cose quella che gli riesce meglio è la seconda, che però viene spesso offuscata dalla colorita anarchia della prima. AAA equilibrio registico cercasi.

Voto:
voto: 3/5

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